L'impegno del cardinale Parolin per ristabilire fatti e verità: “7 ottobre è attacco di Hamas disumano e orribile. Ipocrita la comunità mondiale su Gaza”
L’INTERVISTA DEL CARDINALE PAROLIN SUL DRAMMA A GAZA E IL PIANO DI PACE: L’IMPEGNO (UNICO) DELLA CHIESA AD UNA VERITÀ FUORI DALLE IDEOLOGIE
In una lunga intervista all’Osservatore Romano è il Segretario di Stato in Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a rispondere punto su punto alle tante preoccupazioni dentro e fuori la Chiesa sul dramma in corso in Medio Oriente e Terra Santa. Dopo l’appello di Papa Leone XIV ancora ieri nell’Angelus della Giornata di Giubileo del Mondo Missionario, la Chiesa Cattolica si stringe attorno al proprio Pontefice nel tentare di ristabilire verità e fatti prima di ogni ideologia e battaglia di “opinioni” su fatti estremamente gravi come quelli in corso nella Striscia di Gaza.
E così, nell’attesa di capire l’evoluzione delle difficili trattative in Egitto tra Israele e Hamas, il Card. Parolin tuona contro la comunità internazionale per quanto di «ipocrita da tempo ormai viene commesso» e/o omesso sul fronte Gaza: «non basta che dicano quanto sia inaccettabile quanto avviene», se poi non viene fatto nulla o quasi per impedire che continuino le violenze sulla popolazione palestinese. Dai raid di Israele all’utilizzo di Hamas dei civili come scudi di massa, il punto è porsi domande serie: per il Segretario di Stato serve «chiedersi se abbia senso continuare a fornire armi che vengono usate contri i civili».
Come hanno detto già il Patriarca Pizzaballa e lo stesso Papa Leone XIV, anche per Parolin il piano di pace di Trump è perfettibile e controverso, ma è l’elemento più utile in questo momento per raggiungere un cessate il fuoco sul campo: l’importante è che poi nel futuro dello stesso piano di pace, «si coinvolga il popolo palestinese nelle decisioni sul proprio futuro e permetta di finire questa strage», liberando inoltre anche gli ostaggi israeliani, a differenza di quanto una parte dell’opinione pubblica pro-pal continua a strillare nelle piazze inneggiando al 7 ottobre 2023.
“L’ATTACCO DEL 7 OTTOBRE DI HAMAS È DISUMANO”: PAROLIN SEGUE IL PAPA SUL RISTABILIRE I FATTI PRIMA DELLE OPINIONI
A due anni esatti da quell’immondo attentato terroristico contro civili inermi e innocenti, che ha dato origine all’ultima guerra atroce di Israele contro la Striscia di Gaza, il Segretario di Stato del Vaticano va contro le opinioni negazioniste che in questi giorni di caos completo tra scioperi e proteste sembrano emergere da più parti nell’area del macromondo della sinistra antagonista (e non solo). L’attacco di Hamas è «disumano e ingiustificabile», un massacro «indegno e inaccettabile», senza alcun tipo di giustificazione per la sua brutalità.
Non solo, gli episodi di antisemitismo («che va estirpato e combattuto») che sono emersi in questi mesi in varie parti del mondo, nulla hanno a che fare con la difesa delle istanze di Gaza: è un’altra barbarie, anche perché il popolo ebraico non può e non deve essere “coincidente” al Governo Netanyahu, «da criticare per quanto sta operando a Gaza e nel resto della Palestina» con le azioni dei coloni. A favore di Gaza e della sua gente, contro ogni criminalizzazione di Israele e sopratutto contro ogni “giustificazione” data alle azioni di Hamas con la scusa di una presunta “resistenza”.
Non c’è nessuna resistenza nell’uccidere, stuprare e rapire ostaggi: Parolin, e con lui la Chiesa di Leone XIV, hanno il coraggio di ribadirlo ieri, oggi e per sempre, al contrario di manifestazioni e cortei che al loro interno “ospitano” chi inneggia al 7 ottobre come modalità di “azione politica”. Le manifestazioni sono benvenute e la presenza di tanti giovani pacifici, riflette il cardinale, sono un elemento positivo: di contro però non si può accettare «la presenza di violenze e facinorosi».