Gioacchino Vaccaro, fruttivendolo 45enne morto massacrato di botte a Partinico durante lite stradale. Due fratelli accusati di omicidio: "Ci siamo difesi"

Voleva salvare il figlio da un pestaggio, ma Gioacchino Vaccaro è morto massacrato di botte a Partinico dopo una lite stradale, davanti agli occhi anche della moglie. Lei era alla guida dell’auto quando è scoppiata la rissa. Da una prima ricostruzione, a cui hanno contribuito le testimonianze e le immagini delle telecamere di videosorveglianza, è emerso che la famiglia stava percorrendo via Frosinone a Partinico, in provincia di Palermo, di ritorno da un pranzo domenicale, quando è avvenuto il sorpasso dei fratelli Antonino e Leonardo Failla.



Le due vetture si sono fermate ed è scoppiata la lite, che è poi culminata nel pestaggio in cui ha perso la vita il fruttivendolo 46enne a causa di un’emorragia interna. Pare che i Failla prima del sorpasso abbiano suonato il clacson per invitare la donna ad accelerare, poi li hanno superati e bloccato la strada. La lite, comunque, è stata violenta e ha coinvolto anche la moglie e il figlio di Gioacchino Vaccaro, che sono stati aggrediti. Poi ognuno è tornato a casa.



GIOACCHINO VACCARO, INDAGINI SULLA SUA MORTE DOPO LITE STRADALE

Al ritorno a casa, il fruttivendolo 46enne ha cominciato ad avvertire dolori, quindi si è recato in ospedale, dove però è morto. Dunque, è stata disposta l’autopsia sul corpo di Vaccaro, perché gli inquirenti vogliono capire se dietro la sua morte ci sia un malore, come un infarto, o se il decesso sia sopraggiunto a causa proprio dell’emorragia interna causata dalle lesioni.

I due fratelli si sono presentati in caserma per fornire la loro versione, dichiarando di essersi solo difesi, perché il figlio della vittima li avrebbe aggrediti per primi e poi si sarebbe aggiunto anche lui, ma sono stati fermati e hanno trascorso la nottata nella caserma dei carabinieri. Sono accusati di omicidio preterintenzionale



PARTINICO, COINVOLTE ALTRE PERSONE?

Stando alle indiscrezioni raccolte dall’agenzia di stampa Adnkronos, nella rissa potrebbero essere stati coinvolti anche la moglie e il figlio di uno dei due fratelli, però i carabinieri stanno approfondendo anche la questione delle loro eventuali responsabilità, oltre ad esaminare le immagini dei sistemi di sorveglianza, nelle indagini coordinate dalla procura di Palermo.

Le mogli cercavano di separarli, che ne so“, ha dichiarato infatti una testimone al Tg1. “Perché uno cammina piano con la macchina suonano? Scendono dalla macchina e c’era il ragazzo di 17 anni a cui hanno cominciato a dare pugni“, ha aggiunto la cugina della vittima. Poi avrebbero colpito il padre in circa 15 minuti di violenza.