Il costo della patente di guida rischia di aumentare sensibilmente di qui a breve, e attenzione anche ad eventuali spese retroattive. L’agenzia delle entrate, come riferito dal freepress Leggo, ha infatti stabilito tramite una risoluzione datata 2 settembre, che le lezioni di scuola guida non potranno più essere esenti iva. Un provvedimento che giunge dopo una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea datata 2019. Il provvedimento riguarda tutti coloro che vorranno prendere la patente in futuro, nonché coloro che l’hanno conseguita (la B e la C1), dopo il primo gennaio del 2015. Le autoscuole potrebbero infatti chiedere agli allievi degli anni passati un’integrazione pari al 22% della spesa totale effettuata per preparasi all’esame di pratica e teoria. Per rispettare il provvedimento, infatti, le scuole guida saranno costrette di fatto versare nelle casse dello stato l’Iva non pagata degli ultimi quattro anni, e queste spese potrebbero ricadere sulle spalle dei clienti.
PATENTI IN AUMENTO DEL 22% E RISCHIO RETROATTIVITA’
Marco Palma, presidente di Antares, associazione nazionale delle autoscuole riunite, ha commentato così la decisione: «Vogliamo evitare la retroattività. Si è verificato nel 2004 un caso simile riferito alle prestazione mediche non curative. Il quell’occasione riuscirono ad evitare la retroattività del provvedimento. Noi chiederemo come prima cosa questo, per poi avanzare la proposta di un regime di tassazione agevolata». La sentenza a cui fa riferimento l’agenzia delle entrate risale al 14 marzo scorso, quando la Corte di Giustizia UE si espresse sul ricorso presentato da una scuola guidata tedesca, sottolineando che «La nozione di “insegnamento scolastico o universitario” non comprende l’insegnamento della guida automobilistica impartito da una scuola guida», di conseguenza non può essere esentata dall’Iva. La vicenda va monitorata con estrema attenzione, e non sono da escludere mobilitazioni delle associazioni di categoria nei prossimi giorni.