Doppia mozione di sfiducia contro Ursula Von der Leyen dai Patrioti e da TheLeft: cosa succede in UE, quali scenari e di cosa viene accusata la Commisione
I PATRIOTI PUNTANO ALLA CRISI DELLA COMMISSIONE UE: VON DER LEYEN E MACRON NEL MIRINO DELLE MOZIONI DI CENSURA
Aveva superato indenne la sfiducia sul Pfizergate ma molti sapevano che in realtà per Ursula Von der Leyen quella non sarebbe stata la prima e nemmeno l’ultima mozione di censura contro la sua leadership in Commissione Europea: è notizia di queste ore della più che probabile presentazione di una nuova mozione di sfiducia contro la Presidente Von der Leyen siglata dai Patrioti per l’Europa, a cui si aggiungerebbe una seconda invece presentata dall’opposto estremo, il gruppo TheLeft in Europarlamento.
Dopo il discorso sullo Stato dell’Unione 2025 che ha confermato l’intento di proseguire sulla strada del Green, del riarmo e della sfida alla Russia per un’Europa “pronta alla guerra”, tanto a destra quanto a sinistra sono notevoli gli argomenti usati dalla leader tedesca che non sono minimamente piaciuti. Mentre Von der Leyen si concentra sui prossimi step politici (martedì è attesa ad una conferenza stampa con Mario Draghi per fare il punto sul piano di competitività inaugurato un anno fa, ndr), il leader dei Patrioti per l’Europa in Europarlamento, Jordan Bardella, illustra i motivi per cui la destra europea punta dritto alla caduta della maggioranza Ursula.

Oltre alla presentazione delle firme che avverrà nelle prossime ore, Bardella sottolinea come la Commissione UE non solo prenda continuamente decisioni errate, ma «è anche circondata da scandali come il Pfizergate o il cosiddetto Greengate, temi di cui questo Parlamento ci vieta perfino di discutere». Secondo il presidente del Rassemblement National, Von der Leyen ha fallito tutti gli obiettivi minimi su cui il governo europeo sarebbe dovuto ripartire dopo il primo mandato: dal commercio alla difesa fino al tema delle migrazioni, «Von der Leyen doveva dimettersi già con il discorso sullo Stato dell’Unione 2025».
Je vous annonce que le groupe des Patriotes déposera une motion de censure à l’encontre d’Ursula von der Leyen.
Cette motion sera d’abord et avant tout un vote de confiance : pour ou contre l’Europe d’Ursula von der Leyen, pour ou contre l’Europe d’Emmanuel Macron. pic.twitter.com/O4m5IUvKGy
— Jordan Bardella (@J_Bardella) September 10, 2025
🚨 | We are officially presenting a motion of censure against Ursula von der Leyen and the European Commission. Enough is enough – it’s time to hold Brussels accountable.
Read our full press release here.👇 pic.twitter.com/P3C0nPxjmP
— Patriots for Europe (@PatriotsEP) September 10, 2025
SINISTRA E DESTRA IN UE CONTRO VON DER LEYEN: COSA PUÒ SUCCEDERE IN PARLAMENTO
Come ha sottolineato lo stesso Bardella, che in Francia vive una battaglia parallela contro il sistema di potere in crisi del Presidente della Repubblica dopo l’ennesima caduta del Governo centrista, la mozione di sfiducia è in realtà «contro l’intero modello d’Europa di Von der Leyen e Macron». Non è infatti un caso che tutte le istanze presentate dalla Presidente della Commissione UE siano in qualche modo tutte “sponsorizzate” dal leader liberale, di fatto ad oggi il vero “promotore” della maggioranza Ursula visti i forti malumori presenti sia nel PPE che nei Socialisti e nei Verdi.
Contro Von der Leyen tra l’altro non emergono solo critiche da destra, ma parallelamente anche un’altra mozione di sfiducia è pronta ad essere presentata, questa volta dal gruppo TheLeft di cui fanno parte M5s e AVS (mentre tra i Patrioti figura la Lega di Salvini, ndr): dazi e Mercosur, entrambi accordi siglati dalla Commissione Europea ed entrambi al centro delle mozioni di destra e sinistra, come sottolineano i co-presidenti di TheLeft Manon Aubry e Martin Schirdewan. La Sinistra europea contesta poi a Von der Leyen la troppa timidezza nel condannare Israele sul caos a Gaza, oltre all’abbandono del Green New Deal (mentre la destra condanna Bruxelles di aver ancora troppi legami alle riforme ambientaliste).
Ricordiamo che la soglia minima per presentare una mozione di sfiducia è di 72 firme, con gli 85 dei Patrioti che dunque hanno giù ben superato tale limite e si apprestano a discutere in Parlamento Ue delle istanze riferite alla mozione: i tempi tecnici prevedono un voto attorno ad ottobre, molto complesso come visto nel precedente del Pfizergate (quando solo 175 deputati UE votarono contro l’intera Commissione Europea) ma che comunque rappresenta un’ulteriore debolezza di Von der Leyen, presa nella morsa tra sinistra e destra in Aula.
