• Iscriviti alla Newsletter
  • Accedi
  • Registrati
IlSussidiario.net
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net
IlSussidiario.net
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
  • Video
  • Cronaca
  • Politica
  • Sanità
  • Economia
  • Sport
  • Turismo
  • Chiesa
IlSussidiario.net
IlSussidiario.net

Home » Economia e Finanza » Fisco » PATTO DI STABILITÀ/ Il segnale di un’Europa (e di un’Italia) da rifondare

  • Fisco
  • Economia UE
  • Economia e Finanza

PATTO DI STABILITÀ/ Il segnale di un’Europa (e di un’Italia) da rifondare

Alfonso Ruffo
Pubblicato 28 Aprile 2024
Euro (Ansa)

Euro (Ansa)

Le polemiche dei giorni scorsi sul voto dell'Europarlamento relativo al nuovo Patto di stabilità offrono lo spunto per qualche considerazione interessante

La bocciatura da parte dell’Italia (degli esponenti dei partiti che la rappresentano a Bruxelles) del nuovo Patto europeo di stabilità e crescita – non crescita e stabilità come sarebbe stato più saggio – fornisce lo spunto per qualche considerazione generale sullo stato psicofisico del Paese e delle sue istituzioni.


SCENARIO UE/ Così Bruxelles incoraggia a violare i vincoli di bilancio solo per riarmarsi


L’astensione e il voto contrario che hanno contraddistinto la posizione italiana – differente da tutte le altre, espresse in senso favorevole alla norma – dipende dal fatto che l’Unione pone un limite alla possibilità di spendere attraverso l’indebitamento che da noi risulta essere eccessivamente alto nei confronti della ricchezza.


BILANCIO UE/ "Risorse inadeguate, tutti i Paesi devono poter spendere come la Germania"


È il famoso rapporto debito/Pil (Prodotto interno lordo) che non dovrebbe superare la soglia del 60 per cento e che da noi veleggia tra il 140 e il 150. Un risultato così cattivo da risultare il penultimo tra i ventisette partner del Continente, battuto solo dalla Grecia che ha conosciuto un vero e proprio stato d’insolvenza.

Il freno posto al nostro Governo – vale per chiunque sia in sella – è considerato con fastidio perché impone in teoria comportamenti ispirati al principio della parsimonia avendo tanto speso o sperperato in passato. Naturalmente c’è anche chi guarda con grande favore al richiamo comunitario che ci induce alla virtù.


SCENARIO DAZI/ "Gli Usa rischiano la recessione, l'Ue cambi il Patto di stabilità"


Tutto questo per arrivare al punto dolente della vicenda che è e resta il debito accumulato in tanti anni di gestioni in deficit in gran parte dovuti alla spesa pubblica che in Italia è fuori controllo attestandosi a circa la metà del valore dei beni e servizi prodotti. Tanto è vero che per cercare di farvi fronte la tassazione è cresciuta a dismisura.

Se il 25 aprile si festeggia la liberazione dal nazifascismo, il giorno della liberazione dal fisco lo scorso anno è caduto in Italia l’8 giugno. Vale a dire che fino a quella data abbiamo lavorato esclusivamente per lo Stato e solo dal 9 giugno abbiamo cominciato a guadagnare e mettere da parte per noi stessi, le nostre famiglie, le nostre imprese.

Certo, si tratta di un dato che misura la media dovendo considerare che accanto a chi viene letteralmente tosato dal fisco c’è una larga fascia di popolazione che non paga perché non ha risorse sufficienti e un’altra fascia che non paga perché evade. Il risultato finale è comunque preoccupante: si versa molto per ottenere poco.

I soldi raccolti dal centro non sono impiegati nel migliore dei modi: troppe inefficienze, dolose o colpose, lasciano insoddisfatti troppi cittadini e la richiesta di maggiore autonomia da parte di alcune regioni poggia proprio su queste basi. Lo Stato spreca, ruba o è incapace. Meglio vedersela sui territori dove il controllo è maggiore.

Questa discussione porta con sé una domanda da un milione di dollari (si diceva una volta): quali sono i compiti che uno Stato che si rispetti deve assolvere? Il miglior governo (a parità di capacità) è quello che si intromette il meno possibile nelle faccende degli amministrati o è quello che pretende di metter mano in ogni cosa?

Scartando gli eccessi – nessuno Stato, Stato totalitario – occorre trovare la giusta misura che lasci abbastanza risorse e margini di manovra agli individui lasciati liberi di organizzarsi come meglio credono e garantisca la possibilità d’intervenire laddove ce ne sia davvero bisogno secondo il sacrosanto principio della sussidiarietà.

Occorre rifondare l’Europa, questo è sicuro, e rifondare nello stesso tempo l’Italia che a dispetto della “Costituzione più bella del mondo” non è più in grado di soddisfare i cittadini – contribuenti o meno – se non attraverso politiche redistributive che sanno di prebende e favori a gruppi organizzati più ancora che di giustizia sociale.

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI

Tags: Patto di stabilità

Ti potrebbe interessare anche

Ultime notizie

Gli archivi del canale di Fisco

ilSussidiario.net

il Quotidiano Approfondito con le ultime news online

  • Privacy e Cookies Policy
  • Aiuto
  • Redazione
  • Chi siamo
  • Pubblicità
  • Whistleblowing
  • MOG 231/2001
  • Feed Rss
  • Tags

P.IVA: 06859710961

  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Accedi

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
  • In primo piano
    • Ultime notizie
    • Cronaca
    • Politica
    • Economia e finanza
    • Sanità
    • Cinema e Tv
    • Calcio e altri Sport
  • Sezioni
    • Cultura
    • Energia e Ambiente
    • Esteri
    • Impresa
    • Lavoro
    • Educazione
    • Musica e Concerti
    • Motori
    • Scienze
    • Hi-Tech
    • Sanità, salute & benessere
    • Donna²
    • Milano
    • Roma
    • Oroscopo
    • Turismo e Viaggi
    • Sanremo
    • Meeting di Rimini
    • Sostenibilità e Sussidiarietà
    • Food
    • Chiesa
    • Trasporti e Mobilità
    • Osservatorio sull’informazione statistica
    • Tags
  • Approfondimenti
    • Rubriche
    • Dossier
    • Speciali
  • Riviste
    • Emmeciquadro
  • Firme & Multimedia
    • Autori
    • Intervistati
    • Editoriale
    • Foto
  • Feed Rss
  • Donazione
    • Sostieni ilSussidiario.net