Fanno già discutere le dichiarazioni dell’esponente leghista presso il Consiglio Comunale di Udine, Carlo Pavan, che ha di fatto parlato di ricchi discriminati nell’emergenza coronavirus rispetto ai poveri. Proprio così, secondo Pavan le misure di sostegno intraprese e le prospettive di recupero dopo la grande crisi in Italia sono tutte a sfavore delle fasce di popolazione più facoltose, mentre i poveri, che a suo dire lo sono solo sulla carta mentre nei fatti corrono a comprarsi l’ultimo modello di iPhone, sono oltremodo tutelati. “Qua si parla sempre e solo dei poveri. Ma, e i ricchi che pagano l’Imu? O i ricchi che pagano le tasse e nessuno dice niente? Ci sono anche i ricchi a Udine, non ci sono solo i poveri. È chiaro che sono classi da tutelare di più, quelle povere però la disparità di trattamento i democratici non la citano.” Questo l’intervento di Pavan in Consiglio che ha dunque messo in evidenza questa singolare disparità di trattamento, quando in realtà a livello nazionale i numeri Istat dicono tutt’altro.
PAVAN: “IN FILA IN TUTTA A COMPRARE L’IPHONE”
L’esempio dell’acquisto dell’iPhone o comunque dello smartphone di ultima generazione è stato sicuramente quello che ha fatto più discutere nel discorso di Pavan, che nel video dell’intervento in Consiglio Comunale a Udine parla di una singolare circostanza capitatagli mentre era a fare shopping: “Ho visto una lunga fila in un negozio dove si comprano dei telefoni. Era gente in tuta, e non voglio disprezzare quelli che erano in tuta, non era gente in giacca e cravatta.” Come per dire che si trattava dunque di “presunti poveri” che in un momento di crisi del genere non dovrebbero pensare a comprare dispositivi tecnologici di ultima generazione. L’intervento è del 18 maggio scorso ma è diventato virale negli ultimi giorni: molte le condivisioni sul web dove ci si chiede come mai Pavan abbia presunto che anche solo il fatto di indossare una tuta possa far presumere che una persona sia povera o meno. Qualcuno scherzando (ma non troppo) ha chiesto se almeno Pavan si sia sincerato se le tute fossero firmate o meno.