Pina Cocci, la ‘pasionaria’ protagonista di un forte atto d’accusa nei confronti dei dirigenti del Pd, è morta a causa di una crisi respiratoria, come riporta Fanpage. Commoso il saluto del segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti:”Ciao Pina, ancora non ci credo. Ciao e grazie per la tua passione, il tuo coraggio e i tuoi rimbrotti. Per la tua immensa passione”. Dello stesso tenore il ricordo di Matteo Orfini:”Non ci posso credere, Pina. In quel corpo così fragile eri comunque così forte da sembrarci immortale. E invece te ne sei andata così, all’improvviso. Non dovevi, non potevi. Avevamo una marea di cose ancora da fare insieme. Ci stavamo lavorando, ci eravamo fatti una promessa. Da quando avevamo riaperto la sezione a Tor Bella Monaca, da quando ti avevamo restituito le chiavi. Da quando tu le avevi date a quelle ragazze un po’ matte che erano entrate miracolosamente nelle nostre vite e che accudivi e amavi come figlie”. (agg. di Dario D’Angelo)
RENZI, “LE VOLEVO TANTO BENE”
Ha destato una grande commozione all’interno del Pd la scomparsa di Pina Cocci, “pasionaria” del Partito Democratico che nel maggio del 2018 era salita all’onore delle cronache dopo aver pronunciato un coraggioso atto d’accusa nei confronti di quei dirigenti che avevano umiliato il confronto interno. Il soggetto di quella difesa appassionata, l’uomo che era stato messo a tacere – secondo Pina Cocci a torto – era il segretario dimissionario, Matteo Renzi. E proprio l’ex premier ha voluto ricordare oggi su Facebook la delegata di Tor Bella Monaca:”Pina è stata una compagna di strada generosa, appassionata, intelligente. È sempre stata in prima fila alla Leopolda, alle riunioni dell’Assemblea Nazionale, persino in tribuna del Parlamento durante il mio discorso sulla fiducia nel febbraio 2014. La sua polemica costante era un modo per dirti che ci teneva. Che ti voleva bene. E anche io le volevo bene, tanto. Ci ha lasciato oggi, ci mancherà. Ciao Pina”. (agg. di Dario D’Angelo)
QUANDO DISSE “NUN ME CHIAMATE”
E’ morta Pina Cocci, militante e dirigente del Partito Democratico, delegata romana di Tor Bella Monaca che nell’assemblea nazionale del 2018 si era fatta notare per un intervento carico di sentimento che le era valso l’appellativo di “pasionaria”. Il Pd in una nota ha dichiarato:”La perdiamo nel giorno che forse più amava, il giorno della riconquista della Libertà, alla cui difesa Pina ha dedicato tutta la sua vita. Ciao Pina”. Era il maggio del 2018, quello che vedeva un Pd lacerato dalle divisioni e reduce dalla sconfitta delle Politiche del 4 marzo, quando Pina Cocci salì sul palco con la carrozzina su cui era costretta fin da piccola e tuonò contro la dirigenza colpevole del fallimento del centrosinistra:”Io ora me ne vado. Consegno la delega al presidente. Ma noi dovremo fare un congresso e se stiamo messi così come stiamo messi oggi, nun me chiamate”.
PD, MORTA PINA COCCI
Quello sfogo in romanesco, la sincera dimostrazione di sofferenza di una militante che oggi viene definita dal suo partito “fiera e appassionata”, divenne addirittura un hashtag capace di interpretare il disgusto di una base stanca delle faide interne e delle divisioni, ma non solo. Pina Cocci aveva colto uno dei temi principali costati al Pd il tracollo nelle urne: quella perdita di contatto con la realtà e in particolare con lo zoccolo duro del suo elettorato, ovvero i più deboli, gli ultimi, le periferie della società. Ecco che allora Pina indicò la platea:”Da là io sentivo le truppe cammellate. Veniteci nei territori, non vi mettete in bocca la parola ‘periferia’. Ma a Tor Bella Monaca chi v’ha mai visto?”. In un certo senso venne ascoltata: il segretario appena eletto, Maurizio Martina, riunì la prima segreteria proprio a Tor Bella Monaca.