Pensione anticipata destinata - almeno inizialmente - a sole 100 persone. La notizia arriva dalla relazione tecnica della Ragioneria.

Di recente la relazione tecnica della Ragioneria di Stato ha stimato quanti dovranno dellapensione anticipata. Si parla di un numero davvero irrisorio, circa 100 beneficiari. Grazie a questa soluzione è possibile anticipare la cosiddetta età pensionabile, che oggi è fissata a 64 anni.

Per poter godere di questa occasione è importante aver cumulato un minimo di 20 anni di contributi e rientrare nel sistema contributivo. Per chi volesse, è possibile cumulare anche il capitale del fondo complementare (nonostante oggi abbia ottenuto poche adesioni).



Pensione anticipata per poche persone

La pensione anticipata – secondo la relazione – dovrebbe riguardare almeno agli inizi del 2025 circa 100 persone, per poi crescere gradualmente e arrivare fino a 600 annui (ma soltanto dopo il primo decennio).

La relazione tecnica specifica anche le modalità per poter accertarsi delle condizioni sufficienti per il pensionamento, che prevedono – come già ribadito – la cumulabilità con il fondo complementare.



La misura viene garantita ai pensionati che hanno versato 20 anni di contributi e aver cominciato a lavorare dopo il 1° gennaio del 1996. Questa soluzione permette di poter soddisfare i requisiti per la pensione anticipata, riuscendo a raggiungere il requisito pari a tre volte il trattamento minimo sociale (che è uguale a 1.600€).

Trattamento subordinato

Al momento la pensione anticipata può essere goduta soltanto dai – oltre alle condizioni sopra esposte – lavoratori che si trovano nel sistema contributivo, ovvero per chi ha iniziato la propria carriera lavorativa dopo il 1995.



L’acquisizione dei requisiti è divenuta ancora più restrittiva con trattamento concesso e annesso ala subordinazione dell’assegno uguale a tre volte il minimo (pari a 534,41€ al mese). Una maggior complicazione per colpa del Governo Meloni che ha innalzato la condizione a 2,8 volte il trattamento minimo rispetto alle tre volte della Fornero.

Anche se dall’anno prossimo sarà possibile cumulare i trattamenti integrativi, ciò non semplificherà l’accesso alle pensione anticipata, visto che dal 2025 è indispensabile cumulare 25 anni di contributi e 30 anni a partire dal 2030 in poi.