Le soluzioni per uscire con una pensione anticipata sono molto svantaggiose, anche se potrebbe essercene una più "fattibile".
Prima che il Governo possa introdurre delle nuove disposizioni, qualcuno potrebbe pensare se uscire o meno sfruttando le misure per la pensione anticipata. Oggi le alternative non sono molte, e in qualche caso non è neppure molto conveniente. E dunque quale sarà la risposta degli italiani che se lo stanno domandando?
Per riallacciarsi alla questione, recentemente l’INPS ha pubblicato un rapporto sottolineando la riduzione delle richieste di uscire prima dal lavoro. I motivi sono legati alla poca convenienza (sia personale che economica). Ma davvero non esiste nessun’altra chance di poter dedicarsi allo stato di quiescenza serenamente?
Esiste una misura per la pensione anticipata più conveniente?

Tra le misure previste per la pensione anticipata la più comune è la Quota 103. Tuttavia, si tratta di una soluzione che molti contribuenti ritengono “restrittiva”. Infatti non solo è necessario soddisfare il requisito anagrafico, ovvero aver compiuto 62 anni, ma è altrettanto importante aver maturato un minimo di 41 anni di contributi.
Esistono due e più motivi per cui tale misura non è ben vista. Il primo è legato ad un aspetto economico, infatti a causa del conteggio che si effettua con il sistema contributivo, molti lavoratori con una carriera discontinua riceveranno un assegno più basso.
Il secondo aspetto fa riferimento alle lunghe attese temporali. Infatti la finestra per l’attesa è rispettivamente di 9 mesi per il comparto pubblico, mentre scende a 7 per il privato, purché si resti nel limite reddituale e lordo di 2.413,60€ al mese.
Il bonus Maroni è una salvezza?
Il mese di agosto sarà il primo periodo che premierà con il bonus Maroni i cittadini che hanno deciso di utilizzarlo, anche se eccezionalmente in qualche caso l’accredito potrebbe slittare di circa 3 mesi, ovvero a novembre.
Il meccanismo – che potrebbe essere tra i più convenienti – permette di uscire più dal lavoro (decidendo di restare pur avendo maturato i requisiti), ma godendo di una busta più alta.
Il “premio” consiste nell’esonero contributivo della quota che ogni dipendente verserebbe automaticamente all’ente (il 9,19%).
Ciò vuol dire che lo stipendio sarà più alto grazie a quest’ultima percentuale che si intascheranno i lavoratori dell’incentivo Giorgetti (ex Maroni).
