Per la riforma pensione 2026 si potrebbe replicare il modello tedesco. L'Italia potrebbe provare a replicare con delle modifiche importanti.

La prossima riforma sulla pensione del 2026 potrebbe prendere in considerazione il modello tedesco: la paghetta di 10€ al mese ai bambini che hanno 6 anni d’età, al fine di educarli a raggiungere una miglior previdenza sociale.

Per il Presidente della Covip, ovvero Mario Pepe, l’idea della Germania è corretta poiché non si parla di “aria fritta su forme temporanee o definitive”, bensì su una educazione da impartire fin da subito ai più piccoli, che riguarda l’intero ecosistema finanziario.



Pensione 2026 con contributi alla nascita?

Fonte: Pixabay.com

Mario Pepe vorrebbe una riforma pensione 2026 mirata all’educazione finanziaria “forzata”, ovvero permettere ai familiari di versare un contributo economico fin dalla nascita dei loro primogeniti e poterli dedurre così da contenere l’investimento e allo stesso tempo garantirgli una “rendita” futura.



In questo modo si alleggerirebbero le casse dell’INPS e si costruirebbe un tesoretto che potrebbe tornare utile in molteplici occasioni: un salvadanaio a cui i terzi non potranno metterci mani e del tutto non pignorabile.

Naturalmente – dice il presidente della commissione di vigilanza sui fondi pensione – che bisognerebbe ampliare tale possibilità a tutti, anche a chi guadagna troppo poco e non può permettersi di poter investire sugli strumenti complementari.

L’idea del modello “lifecycle”

L’idea del modello lifecycle nasce dall’intento di spingere i lavoratori (anche chi non percepisce salari eccessivi), a investire e poter dedurre gran parte della “spesa” sostenuta negli anni. Poi andrebbe introdotto un sistema in grado di individuare i rischi misurato all’andamento generale del mercato azionario o quello inerente alla capitalizzazione.



In aggiunta al modello “ciclo di vita”, sostiene sempre Pepe, sarebbe utile introdurre all’interno della Covip, un organismo che possa comandare una risoluzione stragiudiziale per le controversie che si creano in enti come Ivass, Consob e Banca d’Italia.

Un simile organismo riuscirebbe a far spendere poco ai pensionati o comunque agli iscritti ai fondi, così da risparmiare sulle spese legali laddove dovessero verificarsi delle azioni legali contro loro.