La questione delle pensioni di invalidità resta centrale soprattutto nell’ultimo periodo in seguito alle parole di Matteo Salvini che ha promesso un adeguamento dopo il fermo a 278 euro. Intanto, mentre ci si interroga un possibile aumento promesso da Salvini e prima ancora da Di Maio, l’accento è ora sui controlli a raffica da parte dell’Inps e che andranno avanti fino alla fine del 2019 con una verifica straordinaria che riguarderà centinaia di migliaia di invalidi al fine di scongiurare eventuali casi di “falsi invalidi”, come emerso proprio nelle ultime ore. Ovviamente si procede con la massima attenzione proprio perchè sono coinvolte le fasce più deboli della popolazione. I controlli sono eseguiti su invalidi tra i 18 e i 78 anni, come previsto dal decreto 112/2008. Ad essere esclusi dai controlli,. i residenti delle province di Aosta, Trento e Bolzano così come i minorenni e i soggetti affetti da patologie irreversibili. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LOTTA A FALSI INVALIDI
Matteo Salvini promette aumenti per le pensioni di invalidità, consapevole che per portarle al doppio ci vorrebbero tre miliardi. Ma un vero aumento è possibile o si tratta dell’ennesima promessa difficile da realizzare? Di sicuro gli importi attuali sono molto bassi e fermi da anni. Proprio nella primavera di quest’anno c’è stato l’unico piccolo aumento, grazie al quale si è arrivati a 285,66 euro al mese per gli invalidi totali al 100 per cento. Ora il ministro dell’Interno propone addirittura di raddoppiare le pensioni di invalidità. Il leader della Lega, ospite di Cartabianca, ha spiegato che non toccherà per questo Quota 100, quindi niente tagli alle pensioni, al reddito di cittadinanza, alle misure attuali, e niente nuove tasse. L’unica strada percorribile sembra allora quella della lotta ai falsi invalidi, coloro che percepiscono le pensioni di invalidità senza averne diritto. Così si ottiene una riforma a costo zero e si ha una maggiore giustizia sociale. A tal proposito, l’Inps ha già avviato un programma di controlli per quest’anno. (agg. di Silvana Palazzo)
PENSIONI DI INVALIDITÀ, SALVINI PROMETTE AUMENTO
Forse qualcosa si muove sul fronte delle pensioni di invalidità dopo i primi annunci del Ministro Di Maio poche settimane dopo l’inizio del Governo la scorsa estate 2018: due giorni fa intervenendo a Carta Bianca, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso a breve un aumento delle pensioni di invalidità spiegandolo così: «Adegueremo le pensioni di invalidità attualmente ferme a 278 euro. Non useremo i soldi europei, ma se mio figlio ha fame io non gli nego il panino». Poco dopo su Twitter lo stesso vicepremier, davanti alle tante domande che giungevano dagli utenti social, ha poi spiegato ulteriormente «Adeguare le pensioni di invalidità, portarle al doppio, costerebbe tre miliardi. Ci sono i soldi? Chiediamo, per dignità, di poter usare per gli italiani i soldi degli italiani. Senza chiedere nulla a nessuno». Nel periodo in cui l’Italia rischia la procedura d’infrazione e il tema delle pensioni è sotto stretta osservanza da parte della Commissione Ue, il tema è piuttosto delicato e Salvini lo sa bene perciò ha lanciato l’idea senza ancora chiarire i termini precisi della proposta.
PENSIONI INVALIDITÀ, ECCO COME FUNZIONA
Il problema è sempre il solito, reperire i fondi per poter alzare la quota molto bassa della pensione di invalidità (che ricordiamo non è univoco ma dipende da singola domanda e per la percentuale di invalidità riconosciuta dalla commissione medica): non solo, il fenomeno dei falsi invalidi è una delle piaghe di questo Paese e come ben riporta a Today.it il presidente dell’Anffas Onlus «il fenomeno delle false invalidità colpisce innanzitutto le politiche a favore di chi disabile lo è davvero. La concessione di invalidità false è stata alimentata per anni come strumento per la conservazione della clientela politica, o come risposta – inappropriata e mafiosa – alla miseria». L’Inps da mesi ora avanti la raffica di controlli per stanare centinaia di migliaia di falsi invalidi: il Presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, pochi mesi dopo la sua elezione a Governatore aveva dato il via ad una indagine interna e scoprì che in solo quartiere di Palermo erano certificati degli invalidi più di molte singole Regioni italiane. Il problema è forte e non sarà certo facile trovare il modo di aumentare la cifra delle pensioni di invalidità a fronte di tante truffe che troppo spesso gravano sulla spesa pubblica e sulle tasse di tutti noi cittadini. In Italia intanto chi può aderire alla protezione dell’invalidità civile sono i mutilati e gli invalidi civili, i ciechi e i sordi, gli affetti da talassemia e drepanocitosi. Come spiega ancora Today.it, «il grado minimo di riduzione permanente della capacità lavorativa, per la qualifica di invalido civile, è un terzo (33%) determinato in base alla tabella, approvata con decreto del Ministro della Salute del 5 febbraio 1992».