Le pensioni per le donne godono di un cedolino nettamente inferiore rispetto a quello degli uomini. Un gender gap difficile da colmare, se non con delle soluzioni private.
La differenza di genere si appura anche tra le pensioni per le donne, che rappresentano minori (come sancito dall’INPS), rispetto a quelle godute dagli uomini. Un gender pay gap sempre più complesso da colmare, soprattutto a causa della riforma previdenziale attuale.
Il gap messo in evidenza, rappresenta piuttosto evidente e complesso. Il motivo sarebbe riconducibile a dei versamenti contributivi – per le donne – nettamente inferiori rispetto a quelli degli uomini, sempre per le cause di cui oramai siamo a conoscenza.
Pensioni per le donne troppo basse: il report INPS
Le pensioni godute dalle donne sono nettamente inferiori rispetto a quelle degli uomini. Il gap è stato riportato in un recente caso studio dell’INPS, in cui si è emersa una differenza del 40% (percentuale molto elevata ed anche allarmante).
Un divario che dura da almeno 10 anni, generati per via di misure sempre più restrittive, orari di lavoro e paghe da “fame”, contratti saltuari e attività precarie (senza continuità e né stabilità finanziaria e duratura nel tempo).
Dal report si evincono altri dati che fanno preoccupare: al 50% delle donne vengono proposti dei contratti di lavoro part time, per evitare che possano richiedere indennizzi relativamente alla maternità o alla salute della propria famiglia.
Un dato che peggiora ulteriormente se analizzassimo lo scenario al Sud Italia, dove la percentuale sale al 70% in merito alle condizioni lavorative a cui sono sottoposte le donne.
A dimostrare il gap retributivo e pensionistico sono i numeri del report dell’INPS: le donne percepirebbero fino a 1.500€ mensili, mentre il 70% degli uomini potrebbe godere di un cedolino o salario fino a 3.000€ al mese.
Soluzione gender pension gap
Una potenziale soluzione – nella speranza che si mobiliti il Governo – è quella di optare per la previdenza complementare. Un trattamento pensionistico aggiuntivo a quello pubblico, che mira a rafforzare e migliorare la propria stabilità nel medio e lungo termine.
Il piano pensionistico privato può essere valutato sulla base delle proprie competenze, riuscendo a godere nel lungo termine, di un cedolino previdenziale nettamente superiore rispetto a quello pubblico.