La Francia punta su percorsi militari per recuperare i giovani difficili e combattere la delinquenza. Il Paese transalpino ha ideato un’opzione dedicata annualmente all’incirca a 300 ragazzi ospiti nei 51 Centri di educazione rafforzata d’Oltralpe. Ne dà notizia “Specchio”, settimanale in abbinamento obbligatorio con “La Stampa”, che riporta che, secondo quanto riferito dai ministeri della Giustizia e della Difesa, ai residenti di questi centri verrà proposto “uno stage di cinque settimane, durante il quale saranno seguiti da soldati in pensione che lavoreranno al fianco degli operatori della Protezione giudiziaria della gioventù (Pjj). Tutti saranno liberi di accettare o meno la proposta”.
Fonti governative, ai microfoni di “France 3”, hanno rivelato che i destinatari di questi percorsi militari “hanno bisogno di inquadramento, di disciplina e di condividere i valori dell’esercito, come il superamento dei propri limiti e la solidarietà”. Detto in altri termini, un metodo per aiutarli a raddrizzare la schiena e a evitare di incamminarsi lungo strade sbagliate.
PERCORSI MILITARI PER GIOVANI DIFFICILI: LA PROPOSTA DEL GOVERNO FRANCESE
Su “Specchio” si legge il programma dei percorsi militari nel dettaglio: “Settimane passate nei boschi, tra escursioni notturne, bivacchi e scalate, ma anche corsi di primo soccorso e di orientamento. Al termine di questa esperienza, che sembra essere più una formazione da boy-scout, chi vorrà potrà fare domanda per entrare nell’esercito”. Alcune sperimentazioni, peraltro, sono state condotte già nel 2021, con riscontri estremamente positivi.
Ecco dunque che il presidente francese Emmanuel Macron ha mantenuto una delle promesse fatte alle recenti elezioni presidenziali. Non è un mistero, del resto, che i percorsi militari affascinino da sempre anche lui, a tal punto che, all’inizio del suo primo mandato, rifletté sul ritorno della leva obbligatoria sotto una nuova forma. Alla fine, però, Macron fece retromarcia e abbracciò l’idea del “Servizio nazionale universale” su base volontaria per ragazzi e ragazze tra i 15 e i 17 anni, per il quale potrebbe molto presto essere introdotto il criterio dell’obbligatorietà.