Pierdante Piccioni, il vero "Doc" a cui è ispirata la fiction di Rai Uno con Luca Argentero, a "ItaliaSì!" ha dichiarato: "Faccio fatica a credere che fossi rigido e duro"
Pierdante Piccioni ha poi ribadito un concetto fondamentale: “La gente pensa che sia più semplice impersonare un Leonardo, un qualcuno che non c’è. Io invece sono andato sul set e ho fatto anche due volte un cameo muto. Ho cercato di fare capire a Luca Argentero e a tutto il resto del cast quali fossero le differenze caratteriali e di vita dopo l’incidente. Quello che faccio fatica ancora a credere è che un tempo io fossi una persona rigida e dura”.
PIERDANTE PICCIONI, IL VERO DOC: “APPENA USCITO DAL COMA, FECI UNA BATTUTACCIA A MIA MOGLIE”
Nel prosieguo del programma di Rai Uno, Pierdante Piccioni ha tenuto a precisare che “cambiare punto di vista nella vita è fondamentale. Io nel mio curriculum ho scritto che il 31 maggio 2013 ho iniziato un master in Pazientologia. Inoltre, vedendo gli attorirecitare, ho imparato a stare zitto e ascoltare quello che veniva detto e chiesto. Non è semplice, ma se vuoi ascoltare non puoi fare altro che abbracciare il silenzio”.
Dopo essere uscito dal coma a seguito dell’incidente nel quale rimase coinvolto il 31 maggio 2013, Pierdante Piccioni non riconobbe i suoi figli: “Quando vidi questi due giganti accanto a me, chiesi loro dove fossero i miei figli. Io mi aspettavo di vedere due bambini, ero rimasto a 12 anni prima. Pertanto, ho domandato loro chi fossero”. Quando sua moglie arrivò, Piccioni la trovò diversa da come la ricordava: “Aveva capelli corti, occhiali, collana e orecchini diversi e le feci una battuta… Le ho detto: ‘Per la miseria, quante rughe hai sotto il collo!'”.