Nel confronto andato in scena ieri sera su Sky Tg24 completamente dedicato alle Primarie Pd, i tre candidati segretario si sono sfidati a colpi di provocazioni, programmi e ipotesi future verso le elezioni nazionali, il vero banco di prova per Renzi, Orlando ed Emiliano in questa “strana” corsa alle Primarie più in sordina delle scorse puntate. Interessante e molto accesso il passaggio in cui è stato toccato il delicato tema delle larghe intese: con la legge elettorale attuale infatti non vi sono al momento, stando ai sondaggi principali, forze politiche in grado di avere la netta maggioranza dopo le urne. Per questo motivo è stato chiesto ai candidati segretari Pd come si comporterebbero nei confronti di un’alleanza fuori dal Pd. Renzi, con molti punti sulle “i” – ricordando infatti che con il suo referendum costituzionale e il suo Italicum con ballottaggio “si sarebbe evitato tutto ciò” – lascia aperta la porta ad una possibile coalizione con Berlusconi, «Non posso escludere le larghe intese se c’è il proporzionale, ma lavorerò per evitarlo», replica Renzi alla domanda provocatoria di Orlando, «Escludi alleanze con Fi nella malaugurata ipotesi che non si cambi la legge elettorale?». È lo stesso ministro della Giustizia che poi chiude invece la possibilità ad un’alleanza con Fi, «Non ce le possiamo più permettere. La gente dice ‘che cosa c’è di male: Berlusconi prende un po’ di voti e poi ci mettiamo insieme con Berlusconi’», replica Orlando. La conclusione è una sorta di “allerta” a Renzi a tutti gli elettori: «se noi portiamo avanti una campagna elettorale con questa parola d’ordine, le larghe intese ci saranno, ma con Grillo e Salvini».
Le Primarie del Pd, meno 4 al traguardo: i sondaggi continuano a dare il candidato fiorentino in testa anche se in lieve calo rispetto alle scorse settimane, ma sempre con un margine del tutto rassicurante per portare a casa la battaglia. Dietro inseguono Orlando ed Emiliano che però pare siano più orientati a come “schierarsi” una volta arrivato il 1 maggio (il giorno dopo l’elezione del nuovo segretario Pd, ndr): in opposizione fin da subito, con smanie di “fuga” o se in “corretta” partecipazione al rifacimento di un partito dilaniato e che si appresta alla battaglia più dura, quella elettorale della prossima Primavera. In questa direzione vanno calibrate gli appelli al voto fatti ieri da Matteo Renzi anche durante il confronto in tv su Sky Tg24 con gli altri candidati: «Andate tutti a votare alle primarie perchè il 30 aprile si sceglie il segretario del Pd, ma anche il candidato premier alle politiche». Come dire, posta e asticella rialzata per provare a fugare il rischio di flop-adesione al voto: «vogliono farci credere che il risultato sia gia’ scritto. E lo fanno per allontanare molti di voi dai gazebo che saranno aperti domenica prossima 30 aprile, dalle 8 alle 20. Non caschiamoci, vi prego! Il passaggio di domenica e’ fondamentale e noi abbiamo molto bisogno dell’impegno di voi tutti», allerta Matteo Renzi nella sua enews settimanale, mentre intanto prepara gli ultimi giorni di campagna elettorale con la giornata di domani che vedrà la conclusiva tappa a Bruxelles per rilanciare l’impegno di un’Europa “nuova”.