Muos di Niscemi, altra tegola per il Movimento 5 Stelle. Dopo il caos legato al Tap in Salento e le polemiche sulla Tav in val di Susa, il movimento guidato da Luigi Di Maio deve fare i conti con la bagarre sul sistema satellitare americano, da sempre una battaglia M5s. Il megaradar in costruzione nella riserva naturale della Sugheria è un’opera strategica ma sempre contestata dai residenti e dalla classe politica locale, con i grillini che hanno promesso nel corso del tempo il suo smantellamento. “Ci saranno novità importanti” aveva promesso Di Maio ospite a Scordia, ma non è stato aggiunto nient’altro. E gli ha fatto eco il consigliere siciliano pentastellato Giampiero Trizzino, che ha promesso: “Smantelleremo il Muos, questo dirà Di Maio”.Ma sono giunte delle frenate dal ministero, con il dossier che incrinerebbe i rapporti tra Italia e Usa: l’impianto è stato infatti installato a seguito di un accordo bilaterale e ha l’obiettivo di rimpiazzare l’attuale sistema satellitare UFO.
LA PROTESTA DEI COMITATI
“In questi giorni il governo è al lavoro sul dossier. Qualsiasi altra esternazione o posizione assunta da esponenti non appartenenti all’esecutivo è da considerarsi espressione del singolo soggetto politico. L’unica voce ufficiale sul tema è e sarà quella dell’esecutivo”, questo il commento di fonti del Ministero della Difesa riportato da Repubblica, una precisazione degna di nota rispetto alle dichiarazioni di Trizzino. E esplode la rabbia dei comitati: “Abbiamo sentito molte chiacchiere. Siamo molto delusi dalla linea che il movimento, da quando è al governo, sta tenendo sul Muos” le parole di Gaetano Di Rocco, uno dei fondatori del meetup di Niscemi. Queste invece le parole di Fabio D’Alessandro, uno dei portavoce dei comitati No Muos: “Sì, sono in tanti i delusi fra gli esponenti locali del movimento che hanno, come dire, gli stivali nel fango mentre i loro colleghi al governo non fanno nulla. Chi non è andato via da M5S, come il movimento delle mamme legato a Trizzino, spera in una novità da parte di Di Maio che non arriva. La verità è che in una materia così delicata, che ha a che fare con i rapporti con gli americani, temiamo che i M5S non possano che comportarsi come i loro predecessori al governo”.