I legami tra Francia e Africa e la moneta coloniale: negli ultimi giorni si è scatenata una bufera politica sul Franco CFA, con il Movimento 5 Stelle e Luigi Di Maio che hanno messo nel mirino Emmanuel Macron. Parigi ha convocato l’ambasciatrice italiana per chiedere spiegazioni e, dopo i vari botta e risposta, ecco un altro capitolo dello scontro. Sul Blog delle Stelle, il M5s ha pubblicato uno stralcio della mail inviata da Sidney Blumenthal, ex assistente di Bill Clinton, a Hillary Clinton, dal quale «emergerebbe in modo chiaro che la Francia attaccò la Libia nel 2011 solo per meri interessi economici e per salvaguardare il franco CFA che condiziona la vita politica ed economica di tutte le ex colonie francesi in Africa». I pentastellati sono chiari: «Vogliamo la verità. Questa mail – finora mai smentita – dimostrerebbe che il neocolonialismo francese è ancora attivo e presente in Africa e condiziona la vita economia di molti Paesi e di milioni di cittadini. Se si vogliono affrontare la cause dell’immigrazione bisogna superare davvero le politiche neocoloniali e restituire l’indipendenza economica all’Africa. L’Unione europea cosa pensa di tutto questo?».
FRANCO CFA, LA LETTERA DI HILLARY CLINTON
Ecco quanto riportato sul Blog delle Stelle a proposito della mail dell’ex candidata alla presidenza statunitense: «(…) Secondo le informazioni disponibili, il governo di Gheddafi detiene 143 tonnellate di oro e una quantità simile in argento. Verso la fine del mese di marzo 2011 questi stock sono stati spostati nel Sabha (sud-ovest in direzione del confine libico con il Niger e il Ciad); presi dai caveau della Banca centrale libica a Tripoli». L’oro in questione è stato accumulato prima dell’attuale rivolta e doveva essere utilizzato per fondare una moneta panafricana basato sul Dinar libico. Questo piano è stato progettato per fornire ai Paesi africani francofoni una alternativa al franco francese (CFA). E ancora: «Gli ufficiali dei servizi segreti francesi hanno scoperto questo piano poco dopo l’inizio dell’attuale rivolta, e questo era uno dei fattori che hanno influenzato la decisione del presidente Nicolas Sarkozy di impegnare la Francia nell’attacco alla Libia (…)».