Il tema dello ius soli è stato senza dubbio fra i più dibattuti in questi ultimi giorni. Il caso dei ragazzini magrebini che hanno sventato l’assalto sul bus a San Donato, e a cui è stata riconosciuta la cittadinanza italiana, ha riaperto infatti il dibattito se sia il caso o meno di assegnare in automatico il riconoscimento di cittadino italiano alle persone con genitori stranieri ma nate in Italia. Conte, parlando oggi a margine di un incontro con i giovani e la comunità dei Francescani ad Assisi, ha ribadito che lo ius soli non è nel contratto di governo, un accordo«molto solenne e meticoloso», ma ha anche aggiunto che «voglio e auspico che si possa avviare un dialogo nelle sedi opportune, in questo caso parlamentare, una riflessione serena dove non ci siano reazioni emotive e si possa valutare la nascita sul territorio italiano che sia però collegata ad un percorso di integrazione serio». Il presidente del consiglio ha parlato anche di accoglienza e integrazione, sottolineando come accogliere tutti «E’ uguale a non accoglienza, mancata integrazione e questo fa male perché crea paura, diffidenza verso chi arriva. Allora oggi dobbiamo lavorare sull’integrazione». Pronta la replica del ministro dell’interno, Matteo Salvini: «Conte apre allo ius soli? L’unica riflessione possibile è #noiussoli». La Lega si è finora sempre opposta allo ius soli. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CONTE APRE ALLO IUS SOLI “SERVE RIFLESSIONE”
Giuseppe Conte apre allo ius soli: intervenuto ad Assisi in un incontro con i giovani e la comunità dei Francescani, il premier ha affermato di auspicare «una riflessione serena in sede parlamentare». Il giurista ha sottolineato che «non è nel contratto di governo», ribadendo però che alle Camere «si può valutare anche una prospettiva di nascita sul territorio italiano che deve essere collegata a un percorso di integrazione serio». Dopo lo scontro Sala-Salvini e le parole di Pierluigi Bersani, nuovo capitolo del dibattito sull’acquisizione della cittadinanza di un dato paese come conseguenza del fatto giuridico di essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. «Il criterio non vale molto, perché è ovvio che nascere sul territorio può essere anche una mera occasione geografica» evidenzia Conte, che ha aggiunto: «Occorre qualcosa di più, ciò che è mancato in Italia: quella politica degli anni scorsi dove abbiamo avuto degli sbarchi incontrollati ci ha impedito di elaborare una politica di integrazione».
CONTE IUS SOLI, SI RIAPRE IL DIBATTITO
E il neo segretario del Pd Nicola Zingaretti ha recentemente affermato di essere pronto a combattere per lo Ius soli: «La vicenda di Rami dimostra quanto questi ragazzi e ragazze si sentono pienamente e naturalmente parte della nostra comunità. Vivono, studiano e lavorano in Italia non possono e non devono rimanere nell’oblio. Perché oggi più che mai appare chiaro che non abbiamo bisogno di odio generato a volte dal rancore e dalla discriminazione, ma di un’Italia che dia opportunità a tutti e tutte. Solo così aiuteremo il nostro Paese a essere più forte, più coeso, e anche più sicuro», le sue parole a Repubblica. Emma Bonino di Più Europa ha rilanciato: «Lo ius culturae, come lo chiamo io, non deve essere una concessione del ‘Principe’: dovrebbe essere un diritto esteso a tutti quanti».