«Per me la vicenda di Tony Colombo è chiusa». Così il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha risposto a chi gli chiedeva un commento sul caso del matrimonio “trash” tra il cantante neomelodico e Tina Rispoli. Ma il caso è tutt’altro che archiviato, anche perché l’artista palermitano parlerà stasera a Live-Non è la d’Urso. Il matrimonio è diventato quasi un “affare di Stato” che imbarazza il Comune di Napoli per diversi motivi. In primis la coppia ha organizzato uno show prematrimoniale in piazza Plebiscito a Napoli senza che, sostiene il Comune, ci fossero i permessi. Inoltre, corso Secondigliano era praticamente bloccato da una carezza bianca, anche in questo caso pare senza permessi, nel giorno delle nozze. La cerimonia si è celebrata al Maschio Angioino, quindi l’evento concomitante “I cento passi” è stato spostato al vicino Palazzo San Giacomo. Infine, le polemiche sono scoppiate perché Tina Rispoli è la vedova di Gaetano Marino, boss del cartello criminale degli Scissionisti di Secondigliano, ucciso nel 2012 a Terracina.
LUIGI DE MAGISTRIS E LE NOZZE TRASH DI TONY COLOMBO
Nel mirino è finito il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Le due versioni non possono conciliare: Tony Colombo sostiene di aver avuto tutte le autorizzazioni, il Comune dice che in realtà non c’erano. Ma nelle ultime ore hanno fatto discutere infatti le foto risalenti a tre anni fa quando, a poche settimane dalle elezioni, de Magistris incontrò Tony Colombo garantendo la sua presenza al “Palapartenope” in occasione del concerto del palermitano. A margine di un evento relativo alle prossime Universiadi, il sindaco di Napoli ha dichiarato: «Da oggi in poi non contribuirò più a costruire storie che non esistono e ad alimentare operazioni di marketing». Poi ha spiegato di aver visto un paio di volte Tony Colombo: «Una volta lo ospitai volentieri al Comune dove mi portò l’invito al suo concerto, fu molto cortese». Il sindaco di Napoli ha spiegato che non conosce tutto delle persone che entrano nel suo ufficio e che andò prima di quel concerto a salutarlo, ma non rimase perché aveva altri impegni. Infine, sulle nozze. «Lui voleva fortemente che fossi io a celebrarle, ho fatto le mie valutazioni di opportunità e ho deciso di non farlo».