Se si osservano gli ultimi sondaggi politici offerti da Demos sulla particolare situazione interna al Movimento 5 Stelle, non ci si può non soffermare sulla misura “regina” del programma M5s immessa in Manovra 2019: il Reddito di Cittadinanza. Ebbene, nel momento di più grande crisi negli ultimi mesi del Movimento 5Stelle è la stessa misura di sussidio ai cittadini italiani ad essere messa in discussione: il sondaggio chiede espressamente «quali sono ad oggi le sue opinioni sul reddito di cittadinanza»? Ebbene, solo il 17% replica «è un provvedimento indispensabile» dando così ragione a Di Maio e Co., ma la maggioranza si schiera contro il Reddito, sebbene in due modalità completamente diverse. Il 47% degli elettori spiega che la misura è tutto sommato utile ma non può essere una priorità per i problemi economici dell’Italia (ed è poi la tesi della Lega di Salvini, a ben vedere) mentre il 32% è netto nel rispondere «è un provvedimento dannoso». (agg. di Niccolò Magnani)
LA CRISI DELLA SINISTRA
Oltre al boom della Lega e al sostanziale passo indietro del M5s rispetto alle elezioni del 4 marzo 2018, i sondaggi politici di Ipsos per il Corriere della Sera evidenziano anche un altro dato molto rilevante: la crisi senza sosta della Sinistra. Sotto la lente di ingrandimento il crollo del Partito Democratico, sotto il 20 per cento alle elezioni di appena otto mesi fa e ora crollato al 16 per cento. Nando Pagnoncelli evidenzia che i dem non soffrono solo nelle regioni meridionali, dove si attestano tra il 12 e il 13 per cento, ma anche nel nord est (13,6 per cento) e nelle altri regioni tradizionalmente rosse come Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria. E l’esperto lancia l’allarme: “Lo scenario attuale fa segnare cambiamenti profondi rispetto alle politiche, ma sarebbe illusorio pensare che si possa mantenere inalterato fino alle Europee del 26 maggio. In mezzo ci saranno le elezioni regionali in Basilicata, Abruzzo e Sardegna che potranno rappresentare un importante indice di salute dei partiti e dei loro leader”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FORZA ITALIA RISALE
Qualche novità rilevante dagli ultimi sondaggi Ipsos realizzati per il Corriere della Sera, con la Lega che sale ancora e stacca il Movimento 5 Stelle, nonostante la crescita dello 0,2 per cento del movimento guidato da Luigi Di Maio. Il Carroccio “ruba” voti ai grillini, “il 16 per cento proviene dal M5s”, che crollano inesorabilmente al nord. Il partito di Matteo Salvini supera abbondantemente il 40 per cento nelle sue roccaforti, rafforzandosi ulteriormente nel Meridione (un quarto degli elettori). Non è tutto da buttare per i pentastellati, che si attestano al primo posto nelle regioni del Centro e del Sud, ma non solo: “Rispetto alle Politiche evidenzia una fedeltà di voto da parte di due elettori su tre e una più debole — ma tutt’altro che trascurabile — capacità di attrazione di nuovi elettori (quasi uno su cinque)”, sottolinea Nando Pagnoncelli. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SONDAGGI POLITICI, LEGA VOLA AL 34,7%
Sondaggi politici, l’analisi realizzata da Ipsos per il Corriere della Sera conferma il trend degli ultimi mesi: Lega in crescita esponenziale, Partito Democratico in declino e Movimento 5 Stelle ‘depredato’. Nando Pagnoncelli evidenzia la crescita del Carroccio, che raggiunge il valore più elevato di sempre con il 34,7 per cento. E c’è di più: il partito di Matteo Salvini sta “rubando” elettori all’alleato di governo, che evidenzia un crollo verticale al Nord. Il partito di Luigi Di Maio resta stabile al 28,7 per cento, +0,2 per cento rispetto all’ultima rivelazione ma quattro punti percentuali in meno rispetto alle elezioni del 4 marzo 2018.Cala ulteriormente il Partito Democratico, che scende al 16,5 per cento, mentre Forza Italia riscontra la crescita di quasi un punto percentuale (+0,9 per cento), arrivando all’8,7 per cento. +Europa resta stabile rispetto alle elezioni di marzo, mentre calano sia Fratelli d’Italia che Liberi e Uguali. Passando alle coalizioni, secondo i sondaggi politici il centrodestra al giorno d’oggi otterrebbe la maggioranza: dal 37 per cento del 4 marzo al 46,5 per cento, superando dunque la soglia del 40 per cento che garantirebbe la maggioranza.
“SOSTANZIALE TENUTA DEL GOVERNO”
Per quanto riguarda il governo, si registra una sostanziale tenuta rispetto ai dati di un mese fa: il 57 per cento degli italiani esprime un giudizio positivo sull’esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle. Ricordiamo che nelle ultime rilevazioni era dato in calo. Il consenso del premier Giuseppe Conte in calo dal 60 per cento al 58 per cento, con i critici che aumentano di tre punti percentuali. “Cinque mesi dopo l’insediamento l’apprezzamento per il governo si attesta sul livello più elevato degli ultimi 6 esecutivi a parità di periodo” sottolinea Nando Pagnoncelli. La stabilità dell’esecutivo sorprende considerando le tensioni dell’ultimo mese tra Lega e M5s, con i due elettorati che sono totalmente diversi. Ma c’è una spiegazione, citando un “matrimonio di convenienza”: “Le difficoltà emerse tra le due forze della maggioranza si riflettono più sulla fiducia nei leader dei partiti e nelle intenzioni di voto che nel consenso per l’esecutivo, la cui caratteristica principale è quella di essere basato più su un contratto che su un’alleanza, più su un impegno reciproco che su una piena consonanza valoriale”.