Il professor Alessandro Zuccari è ormai dei volti più frequenti che è possibile vedere sul piccolo schermo di Rai 3, grazie al programma #Maestri. Sarà presente anche nella puntata di oggi, mercoledì 27 maggio 2020, per parlare di Storia. Pochi giorni fa, il docente ha parlato proprio in trasmissione di come quantità e qualità debbano andare di pari passo quando si parla di Arte. “Quando tale produzione riguarda un grande artista come Picasso“, ha dichiarato, “che in tarda età diviene davvero molto prolifico: eppure, pur con tutti gli specialisti di scuola che ruotano attorno ai grandi maestri del passato, produzioni come quelle di Raffaello sono più imponenti che sterminate”. Il percorso Raffaello e l’Antico nella Villa di Agostino Chigi a cura dello storico è stato intanto rimandato al 25 marzo dell’anno prossimo. In questa occasione e in collaborazione con Costanza Barbieri, storica dell’arte, verrà riallestita in parte la collezione del Chigi. “Un anniversario importante, irripetibile“, ha detto Zuccari ad Arte, “le scuderie del Quirinale sono uno spazio per mostre, un contenitore vuoto, non esiste una collezione permanente. Dalla loro fondazione festeggiamo 20 anni di attività”.
Alessandro Zuccari, Raffaello al centro della missione
Raffaello è al centro della missione del professor Alessandro Zuccari, che ha già avuto modo di parlarne ampiamente nel corso del film Raffaello: 1520-1483 di Phil Grasby. Un artista importante, “Il punto arrivo di una tradizione che parte da Firenze alla fine del 300 e che si completa a Roma sotto Leone X. L’ingrediente decisivo per Raffaello per infondere nelle sue opere quell’umanità e quella naturalezza è la scoperta dell’antico”. Zuccari si prepara alla mostra Raffaello e l’Antico nella villa di Agostino Chigi: nella collezione ci sarà anche il ritratto che l’artista ha fatto a Leone X. “Sono state eliminate tutte una serie di superazioni pittoriche che ne facevano un quadro più seicentesco […] La qualità pittorica è straordinaria, la capacità di Raffaello di possedere quello strumento pittorico è evidentissima, ma anche la capacità di Raffaello di rappresentare un’autorità con tutti i suoi riferimenti culturali”. Forse non si tratta di un quadro in grado di attirare il grande pubblico, dice Zuccari, proprio perchè riguarda un Pontefice. Questo però non toglie nulla alla potenza dell’opera, all’autorità politica che Leone X riesce ad emanare, così come gli elementi di natura morta presenti sullo sfondo e nelle vicinanze del Papa.