Un professore dell’Università La Sapienza di Roma sarebbe finito a processo con l’accusa di violenze ai danni dell’ex moglie e della figlia di 10 anni. Si tratterebbe del 67enne Cesare San Mauro, docente e avvocato del Coni. Lo riporta l’Ansa, secondo cui la Procura capitolina gli contesterebbe aggressioni fisiche e psicologiche. I presunti fatti per cui si procede sarebbero risalenti al periodo tra il giugno 2016 e il maggio 2017.
Nel capo di imputazione formulato a carico di San Mauro, riferisce ancora l’agenzia di stampa, i pm sosterebbero che il professore avrebbe detto alla figlia che la mamma, gravemente malata, “sarebbe morta“. Secondo il quadro accusatorio riportato da Ansa, inoltre, San Mauro sarebbe ritenuto responsabile di altre condotte tra cui il rivolgersi alla bambina sostenendo “che la sua vita sarebbe finita, che avrebbe vissuto sempre con lui e che avrebbe continuato a picchiarla“. Accuse respinte con forza dal professore della Sapienza, difeso dall’avvocato Carlo Longari. Secondo quanto riportato da Repubblica, nel dichiararsi totalmente estraneo ai reati contestati, San Mauro avrebbe letto, in udienza, la relazione di una specialista che avrebbe avanzato la tesi di “una dinamica collusiva, che le unisce e che non è sana” tra madre e figlia.
La difesa del professore della Sapienza a processo: “Fatti a me falsamente attribuiti”
Cesare San Mauro, il professore della Sapienza e avvocato Coni che sarebbe a processo per le presunte violenze su ex moglie e figlia, avrebbe immediatamente respinto ogni accusa e in aula, a piazzale Clodio, riporta Ansa, avrebbe prodotto il documento di una specialista per dimostrare di non aver mai messo in atto le condotte che gli sarebbero contestate. Il procedimento sarebbe stato poi aggiornato al prossimo giugno e la sentenza dovrebbe arrivare in estate.
“Fatti a me falsamente attribuiti“: questa la posizione espressa da San Mauro davanti alle accuse di aver aggredito verbalmente e fisicamente ex consorte e figlia. Secondo il professore della Sapienza si tratterebbe di “diffamazione” e “calunnie” portate avanti dalla ex moglie, con una “ricostruzione di fatti inesistenti che fu già oggetto di un identico disegno diffamatorio ed evidenzia in modo macroscopico e inconferente le accuse formulate dalla mia ex moglie e fatte proprie dal pm quasi cinque anni fa“. San Mauro, riporta infine Ansa, avrebbe sottolineato come, già nel 2020, nei confronti di organi di stampa sarebbe stata disposta “la disabilitazione dell’accessibilità dell’articolo sia tramite i motori di ricerca esterni al proprio sito che attraverso il motore di ricerca interno utilizzabile dagli abbonati“. “I fatti a me falsamente attribuiti – avrebbe precisato San Mauro – non sono di alcun interesse pubblico non rivestendo io alcun incarico pubblico, travolgono la privacy di una minore di 15 anni, mettono in estremo disagio i miei due figli di un precedente matrimonio e la mia attuale coniuge e cercano di infangarmi come professionista e come docente universitario. Agirò in via legale contro i responsabili“.