DA PROGETTO ARCA IL CAMION CON I PRIMI AIUTI PER IL TERREMOTO IN MAROCCO
Quasi 4mila chilometri da compiere con i primi aiuti per la popolazione devastata dal terremoto in Marocco: è partito da Milano il camion di Fondazione Progetto Arca con i beni di prima necessità destinate a donne e bambini delle zone attorno a Marrakesh, al momento sfollati a decine di migliaia dopo la tremenda scossa di M 6.8 a 70 km dalla metropoli. La partenza del camion come sempre dalla sede di Progetto Arca in Via Sammartini a Milano con a bordo anche lo storico operatore della onlus Mouhib, da 15 anni in Arca ma di origine marocchine.
«Alla notizia oggi (ieri, ndr) all’alba del devastante terremoto che ha colpito il Marocco – ha spiegato il presidente del progetto, Alberto Sinigallia, alle telecamere dell’ANSA – abbiamo subito mobilitato le nostre risorse per prepararci a questa nuova partenza, proprio come abbiamo fatto nel recente passato per l’Ucraina, la Turchia e l’Emilia. Ringraziamo Fondazione Fiera Milano, al nostro fianco anche in questa emergenza». Brandine, coperte, asciugamani, pannolini ma anche cibo per bambini e kit per le donne: di questo e molto altro è stato caricato il camion pronto ad un lungo viaggio per raggiungere le zone colpite dal terremoto in Marocco.
PROGETTO ARCA: “L’EMERGENZA SONO I BAMBINI”. MOUHIB VERSO IL MAROCCO: “LA SITUAZIONE È UN DISASTRO”
«3mila chilometri, Francia, Spagna, Gibilterra e traghetto: poi ancora 700 km in Marocco, ci coordineremo con le autorità e le organizzazioni umanitarie per capire dove serviranno i nostri aiuti»: così spiega Mouhib sempre nel video. Operatore di origine marocchina, da quindici anni è al servizio di Progetto Arca e nel 2019 ha ricevuto la Civica benemerenza per il suo impegno verso le persone in difficoltà in strada: «La situazione in Marocco ora è un vero disastro: tanti sfollati, senza casa».
La vera emergenza, racconta ancora il Presidente di Progetto Arca anche a lui a bordo del camion per il Marocco, sono i bambini: «Pannolini, assorbenti per le mamme, asciugamani, carichiamo anche omogeneizzati. I beni sono pensati per bambini e donne al momento; dormono tutti in strada a decine di migliaia perché hanno paura di nuovi terremoti». Cordoglio e primi aiuti arriveranno anche da Acli, Anpas, Caritas e tutti gli enti che si stanno attrezzando per inviare aiuti consistenti alla popolazione colpita e devastata dal sisma di venerdì 8 settembre (e dalle continue scosse di assestamento comunque molto forti).