Provera, l'amministratore delegato di Pirelli, ha parlato del Calendario 2024, realizzato dal fotografo Prince Gyasi che con il suo occhio contemporaneo, si rivolge al futuro
Marco Tronchetti Provera, attuale amministratore delegato del gruppo Pirelli in carica dal ’92, ha parlato sulle pagine del Sole 24 Ore dell’imminente Calendario in uscita per l’anno 2024. Chiamato “The Cal”, si tratta di un vero e proprio progetto a se stante del gruppo famoso per gli pneumatici che da oltre sessant’anni accompagna le persone nel mondo, con una platea stimata di 8 miliardi per 12mila copie vendute.
Nel 2024 il Calendario Pirelli, ricorda Provera al Sole 24 Ore, vede come autore il fotografo ghanese Prince Gyasi, un scelta “immediata” dato che “è un artista molto giovane, marcato nella sua cultura e con un approccio alla fotografia che sottolinea un’identità molto forte. Il tema”, spiega l’Ad del gruppo, “è quello dell’Africa” che significa, ora più che mai, “futuro”. Una visione centrale nella realizzazione del Calendario Pirelli, che fin dalla sua primissima edizione, spiega ancora Provera, si è prefissato l’obiettivo di testimoniare il presente, con un occhio sempre rivolto a “qualcosa che sta arrivando, ma non è ancora visibile”, nel quale rimane, però, sempre centrale “la creatività del fotografo“, senza mai pensare a promuovere un prodotto vero e proprio.
Provera: “Il Calendario Pirelli è testimone del suo tempo, ma guarda al futuro”
Il Calendario Pirelli, sottolinea Provera, fin dalla sua prima edizione “è rimasto coerente con il mondo che lo circonda. è nato nell’Inghilterra della Swinging London [che] ridefiniva i costumi e proponeva uno stile di vita nuovo. Nasce come moderno e lo rimane. Il concetto e l’idea non sono cambiati”, ma ovviamente “il progetto si è evoluto e ha acquisito esperienza”, al punto che ora è affiancato da “una piattaforma di comunicazione digitale” che vuole avvicinare “la nuove generazioni”.
Inoltre, per Pirelli, il Calendario, spiega Provera, rappresenta un modo per “rendere il brand unico” dimostrando anche la sua vicinanza “al mondo della cultura e alla sensibilità artistica”, l’unico modo, secondo l’Ad, per “avere uno sguardo proiettato verso il futuro, cogliere il cambiamento del mondo intorno a sé, anticipandolo e riuscendo a generare profitto”. Interpellato, tuttavia, su qualche sia il suo Calendario Pirelli preferito tra quelli fatti, Provera non trova un risposta, sottolineando che negli anni “è aumentata la complessità”, e sceglierne uno “sarebbe come interrompere un flusso“.