PUTIN INSISTE CON LA MINACCIA DEL GAS: “TAGLIO FORNITURE SE…”
Vladimir Putin fa sul serio anche sul fronte gas: nel pieno della guerra in Ucraina, dopo le forti sanzioni subite dalla Russia da parte dei Paesi occidentali per l’atroce invasione di Kiev, il Cremlino torna a minacciare i rivali della Nato sul fronte energetico.
Già ieri Putin aveva dato via libera al Governo russo di attuare entro il 31 marzo tutte le disposizioni che prevedono l’uso del rublo per i pagamenti nelle forniture di gas “ai Paesi ostili”. Dopo la dura reazione dell’Occidente, oltre che delle realtà energetiche internazionali – in prima fila l’Eni che ha negato qualsiasi tipo di pagamento in rublo ritenendolo non solo ingiusto ma anche infattibile – Mosca torna al contrattacco: «La Russia non farà beneficenza, fornendo all’estero gas gratuito: niente pagamenti, niente gas», così ha parlato dal Cremlino il portavoce di Putin, Dmitry Peskov. «Sicuramente non faremo beneficenza e non invieremo gas gratis all’Europa occidentale», ha concluso Peskov commentando il rifiuto dei Paesi occidentali di pagare il gas russo in rubli.
RUSSIA: “NO BENEFICIENZA SUL GAS ALL’EUROPA”. IRA G7
Ieri infatti era stato il G7 con una nota della presidenza di turno tedesca a rispondere le rime alla conferma di Mosca di insistere con i pagamenti energetici con moneta corrente russa: «Tutti i ministri del G7 hanno concordato che questa sarebbe una chiara e unilaterale violazione dei contratti in essere», ha spiegato Robert Habeck, ministro dell’Economia e della Protezione del clima tedesco dopo la riunione con gli omologhi Ministri dell’energia di Usa, Canada, Uk, Italia, Francia, Giappone e Ue.
La richiesta di Putin «è inaccettabile, chiederemo alle aziende coinvolte di non ascoltare le pretese di Putin»: l’Eni ha già dato la medesima linea e come essa anche tante altre si dicono pronte a stare dalla parte europea. Ma se la Russia decidesse davvero di chiudere i rubinetti del gas? «Siamo preparati a tutti gli scenari», ha ribadito Habeck dal G7, «La pretesa di Putin di convertire i contratti in rublo – ha concluso – significa che è con le spalle al muro, altrimenti non avrebbe fatto una richiesta simile».