Quando torniamo all'ora solare? Mancano pochi giorni allo spostamento indietro delle lancette, pensato per sfruttare al meglio le ore di luce giornaliere
Siamo sempre più vicino al sempre detestato cambio d’orario che ci riporterà all’ora solare dopo gli ultimi sei mesi in cui a dettare il nostro ritmo circadiano è stata quella cosiddetta legale introdotta – ma ci arriveremo meglio tra poco – per la prima volta più di un secolo fa e da sempre al centro di accesi dibattiti, non solo in Italia ma in buona parte del mondo occidentale che adottano (ancora) questo singolare regolamento: per chi non lo ricordasse l’ultimo passaggio tra ora solare e legale l’abbiamo attraversato lo scorso 31 marzo e quindi – dati alla mano – mancano solamente più poche ore al nuovo spostamento delle lancette.
Esattamente, lo scoccare dell’ora solare cadrà il 27 ottobre 2024 – ovvero l’ultima domenica del mese – alle ore 3 di notte in cui dovremo (ma se sono digitali ci penseranno da soli) spostare indietro le lancette di un’ora: l’aspetto bello – sicuramente migliore della controparte legale – è che di fatto ‘guadagneremo’ un’ora in più di riposo; ma d’altra parte il sole mattutino entrerà dalle nostre finestre con un’ora di anticipo disturbandoci leggermente il riposo. Il prossimo cambio (ovvero dall’ora solare a quella legale) cadrà poi tra altri sei mesi, nell’ultima domenica di marzo 2025 che sarà il giorno 30.
La storia del passaggio da ora solare a legale: a cosa serve e quali sono i vantaggi
Insomma, si torna all’ora solare e per ora – con buona pace dei detrattori della controparte legale – non sembrano esserci particolari iniziative per abolire il cambiamento che sembra produrre ancora qualche buon effetto: secondo delle stime del gestore della rete elettrica nazionale (ovvero Terna) lo scorso anno grazie all’ora legale siamo riusciti complessivamente a risparmiare circa 90 milioni di euro e 170 mila tonnellate di Co2 non emesse in atmosfera per produrre corrente elettrica; mentre negli ultimi 20 anni il risparmio è complessivamente ammontato a 2,2 miliardi di euro.
Si sarà – dunque – capito che il passaggio tra ora solare e legale serve a risparmiare sull’energia elettrica, sfruttando al massimo le ore di luce disponibili nella giornata regolando forzatamente il nostro orologio biologico al cambio di stagione (non a caso l’ora legale entra in vigore quando le giornate si allungano): l’idea segue un po’ quelle che erano le consuetudini dei contadini medievali che avevano l’esigenza di alzarsi all’alba adattandosi (senza leggi, orologi o quant’altro) al cambio delle stagioni; mentre la formalizzazione del sistema si deve all’inglese William Willett che durante la Prima guerra mondiale trovò un modo per aumentare la produzione sfruttando le ore di sole.