Mentre in Italia si fa un gran parlare dell’emergenza Coronavirus che, numeri alla mano, pare purtroppo stia incominciando a ripalesarsi, complici anche numerosi casi di importazione del virus da parte dei nostri connazionali rientranti dalle vacanze all’estero, con particolare riferimento ai Paesi ritenuti più a rischio (Francia, Spagna, Croazia, Grecia e Malta), giunge una notizia di cronaca da Spino d’Adda, in provincia di Cremona, che ha per protagonisti oltre mille giovani, i quali hanno dato vita a un pericoloso rave party di Ferragosto, durato da venerdì sino alla mattinata di lunedì. Pericoloso perché la “festa”, se così può essere ribattezzata, è stata celebrata senza alcun rispetto delle distanze minime di sicurezza e, nella maggior parte dei casi, senza indossare le mascherine. Molti ragazzi sono stati identificati dai carabinieri e saranno inflitte loro sanzioni pecuniarie per aver violato le norme anti-contagio. Da valutare denunce per altri eventuali reati.
RAVE PARTY NEL CREMONESE, SALVINI: “LAMORGESE NON C’È?”
Un episodio che non ha lasciato indifferente l’opinione pubblica, a maggior ragione in virtù dei sacrifici collettivi compiuti in primavera durante il lockdown e potenzialmente vanificati da azioni simili a questa. Come ha commentato il leader della Lega, Matteo Salvini, “mentre chiudono discoteche e locali da ballo all’aperto, a Spino d’Adda, in provincia di Cremona, c’è un rave party da quattro giorni e quattro notti con musica ad alto volume e centinaia di ragazzi arrivati anche dall’estero. Per imprenditori e cittadini perbene, il Governo prevede restrizioni e multe. Per clandestini e abusivi, invece, tolleranza e coccole. Esiste ancora un ministro dell’Interno?”. Dal palazzo della Regione Lombardia hanno commentato brevemente l’accaduto, definendolo “gravissimo” e “un serio pericolo per la salute dei partecipanti e per quella pubblica, in considerazione delle 1.500 persone arrivate da tutta Europa”.