Ad infiammare ulteriormente l’attuale caos politico italiano la rilevazione del Codacons, secondo la quale il Reddito di Cittadinanza sarebbe al momento disponibile per un solo cittadino su tre avente diritto. Dalle parole del presidente del Codacons, Carlo Rienzi, si apprende che “stando ai numeri, attualmente solo 1 cittadino su 3 avente diritto al reddito beneficerà davvero della misura”. Il Codacons, quindi, avverte il prossimo Governo, auspicando ad una maggiore attenzione nella misure economiche a favore delle famiglie più deboli: “Sarebbe opportuno che il prossimo governo studiasse con maggiore attenzione le misure economiche a sostegno delle famiglie – le parole di Rienzi – ma soprattutto che possa mettere al primo posto l’esigenza di evitare l’incremento Iva del 2020, sciagura che danneggerebbe una platea enorme di italiani e produrrebbe effetti catastrofici sui consumi, sul commercio, sull’occupazione e sull’economia nazionale”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
REDDITO DI CITTADINANZA, ULTIME SU EROGAZIONE DI AGOSTO
Nel caos politico determinato da una crisi di governo come quella che stiamo vivendo sono in tanti a domandarsi cosa ne sarà di alcune delle misure fin qui finanziate, su tutte il reddito di cittadinanza, misura bandiera del MoVimento 5 Stelle. Da bollare come una fake news la voce circolata nelle ore dell’apertura crisi secondo cui il RdC non sarebbe stato erogato alla fine di agosto. Il sussidio alla povertà verrà infatti lavorato come ogni mese dagli uffici INPS verso la fine del mese, tra il 24 e il 30. Sulla base dell’esperienza fin qui accumulata da aprile a luglio si può sostenere con una certa sicurezza che i soldi del reddito vengano liquidati tra il 26 e il 28 di ogni mese (tranne in casi particolari dovuti a ritardi nella lavorazione della domanda). Chi invece farà domanda nel corso di questo mese, quindi a partire dal 6 agosto e fino al 31, dovrà attendere il 15 settembre per l’esito della richiesta e intorno al 27 settembre per il pagamento. (agg. di Dario D’Angelo)
REDDITO DI CITTADINANZA, L’OFFENSIVA DELLA LEGA
Riflettori puntati sul reddito di cittadinanza dopo l’offensiva lanciata dal viceministro della Lega, Luigi Garavaglia, secondo cui “oltre il 70%” di chi lo riceve non ne avrebbe diritto. “Il dato è ancora grezzo”, ha spiegato, ma “gran parte di coloro ai quali è stato erogato il reddito di cittadinanza risulta non titolare e quindi i risparmi non possono che aumentare”. Un attacco alla misura bandiera del MoVimento 5 Stelle da parte di uno degli uomini più ascoltati da Matteo Salvini quando si parla di economia che secondo alcuni sarebbe soltanto un’uscita figlia della crisi di governo in corso, per altri la conferma dell’intenzione del Carroccio, nell’ipotesi riesca a tornare al voto e vincere le elezioni, di togliere il sussidio alla povertà per investirlo su altre misure più in linea con il credo economico della Lega.
REDDITO DI CITTADINANZA
Fatto sta che al di là del dibattito politico, le parole di Garavaglia sul reddito di cittadinanza hanno dato vita ad una serie di interrogativi su come funzionano – o come dovrebbero funzionare – i controlli per scovare gli irregolari del sussidio. Come sottolineato da “Il Sole 24 Ore”, è stato il numero uno dell’INPS, Pasquale Tridico, a difendere a spada tratta l’intero sistema, sottolineando come i controlli da parte dell’Istituto siano stati “massivi e preventivi” rispetto all’accoglimento delle domande e “la loro efficacia è dimostrata dal fatto che più di un quarto delle domande è stato respinto”. Secondo i numeri diffusi dall’Inps sono 1.491.935 le domande di reddito di cittadinanza presentate al 31 lugli. Di queste ne sono state accolte 922.487: quasi 400mila sono state respinte e circa 170mila in evidenza per ulteriore attività istruttoria. Le domande respinte corrispondono dunque al 26,8%. Evidentemente non abbastanza secondo la Lega…