Reggio Emilia, vendono azienda e premiano i dipendenti/ Bonus dai 5 ai 25mila euro

- Davide Giancristofaro Alberti

Reggio Emilia, vendono azienda e premiano i dipendenti: i due titolari hanno deciso di regalare dei ricchi bonus ai propri lavoratori

L'interno di un'azienda italiana L'interno di un'azienda italiana (Web, 2020)

Premi dai 5 ai 25mila euro per i propri dipendenti. E’ questo quanto fatto da un’azienda di Reggio Emilia, che dopo aver ceduto l’attività ad un fondo straniero, ha deciso appunto di gratificare i suoi, ormai ex, lavoratori. La ditta in questione, come riferisce l’edizione online del Corriere della Sera, è l’Ice spa di Enzo e Maurizio Bartoli, ceduta di recente ad un fondo di investimento a stelle e strisce. A seconda del grado di anzianità e del ruolo svolto in azienda, operai, ricercatori, manager e impiegati, si sono ritrovati sul proprio conto una somma fra i 5mila e i 25mila euro, non proprio bruscolini per un dipendente e in tempi di magra come quelli attuali. “Ci è sembrato un gesto del tutto normale – le parole di Enzo Bartoli riferito attraverso un’intervista concessa al Corriere della Sera – abbiamo voluto ringraziare chi ha valorizzato la nostra azienda”. L’azienda reggiana era stata fondata dal papà dei fratelli Bartoli, il signor Walter, nel lontano 1949, e con il passare degli anni è divenuta una delle grandi eccellenze italiane nel settore chimico e farmaceutico.

REGGIO EMILIA, AZIENDA PREMIA DIPENDENTI: ORA PARLERA’ AMERICANO

La ditta è specializzata nella produzione di acido ursodesossicolico, un principio attivo che viene utilizzato per curare le malattie gastrointestinali, e per i medicinali associati. Lo scorso mese di novembre la decisione di cedere l’azienda agli americani per una cifra vicina ai 600 milioni di euro, e così, i mille dipendenti dislocati fra Emilia Romagna, Piemonte, ma anche Brasile, Stati Uniti e India, sono passati alle dirette dipendenze del colosso della finanza Advent International. Una cessione comunque indolore, in quanto nessuno dei lavoratori ha perso il proprio posto di lavoro, e nel contempo, tutti quanti, dal primo all’ultimo, hanno ricevuto un ricco premio in denaro. L’azienda è stata venduta in salute e solo con l’obiettivo di proseguire nel tempo quanto svolto negli ultimi 70 anni: “L’attività era troppo incentrata su me e mio fratello – ha spiegato ancora Enzo – passare la mano è stato inevitabile per garantirne il futuro”.





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