Buoni risultati dal trattamento con Remdesivir dei pazienti malati di Coronavirus: lo ribadisce Gilead, l’azienda farmaceutica americana che sta conducendo le ricerche su questa sostanza sulla quale nei giorni scorsi sono arrivate notizie contrastanti, dai primi segnali incoraggianti a quella che sembrava invece una bocciatura.
Gilead Sciences Inc. oggi ha ribadito che dai primi risultati su malati di Coronavirus trattati con Remdesivir vi sarebbero indicazioni positive, perché i pazienti guarirebbero in tempi più rapidi rispetto a quelli trattati con le cure standard. Gilead anzi aggiunge che Remdesivir potrebbe diventare il primo trattamento efficace contro il Coronavirus.
Non sono stati diffusi dettagli, ma una conferma in tal senso arriva dalle parole di Anthony Fauci, il virologo di riferimento dell’amministrazione Usa, che proprio oggi ha parlato di “risultati piuttosto buoni” per quanto riguarda la ricerca su Remdesivir. Come abbiamo accennato, già da tempo si parla del Remdesivir: una doccia gelata era sembrata arrivare settimana scorsa da uno studio cinese di cui alcuni dati era stati pubblicati (per errore?) su una pagina web dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
REMDESIVIR CURA CORONAVIRUS? INDISCREZIONI CONTRASTANTI
Oggi sembra essere tornato il sereno sul Remdesivir: di certo questa è già una ottima notizia per Gilead, che in Borsa ha fatto segnare un +7,1% trascinando all’insù l’intero listino di New York. In attesa di avere certezze, possiamo ricordare che il Remdesivir è stato sviluppato per affrontare virus simili al Covid-19 e per questo motivo Gilead è alla guida della corsa dell’industria farmaceutica a una cura per il Coronavirus, anche se per adesso non siamo ancora alla fase in cui si potrebbe ipotizzarne un uso immediato, che infatti non è stato finora autorizzato da alcuno Stato.
Su questa sostanza sono in corso sia lo studio del governo americano, che ne vuole analizzare gli effetti con una terapia di dieci giorni, sia una ricerca della stessa Gilead, con un ciclo di appena cinque giorni. Se quest’ultimo risultasse efficace, sarebbe possibile espandere il numero dei pazienti sui quali utilizzare il Remdesivir, con benefici anche sulla ripartenza dell’economia. Al momento però non ci si può sbilanciare: i test sono in corso e non vi sono dunque ancora risultati definitivi.
Da indiscrezioni anzi parrmedicinebbe che gli effetti della terapia di cinque giorni siano migliori di quella di dieci giorni. Resta però il dubbio sullo studio cinese che gettava ombra sulla reale efficacia del Remdesivir: forse è anche normale che sia così, sviluppare un farmaco richiede tempo e controlli, anche se quella contro il Coronavirus è una lotta anche contro il tempo…