Estate incandescente per la Rai, anche a causa di Report e del suo scontro a distanza con il Ministero per le Imprese e il Made in Italy guidato da Adolfo Urso. La “guerra” si sta arricchendo di particolari, al vaglio degli inquirenti che devono valutare eventuali responsabilità e abusi commessi dallo staff giornalistico del programma di Rai 3, che ha pubblicato in prima serata lettere riservate tra privati. A questo punto entra in gioco una società strategica italo-francese con capitale parzialmente pubblico, la STMicroelectronics, che produce microchip ed è partecipata dal Ministero dell’Economia.
L’azienda è finita nel mirino di Report dopo che un dirigente dello stesso gruppo, senza sapere di essere ripreso, ha rivelato ad un inviato del programma di Sigrido Ranucci contenuti riservati riguardanti una corrispondenza tra l’azienda, il manager del gruppo Rotschild Alessandro Daffina, autore di una referenza a favore della dottoressa Carmen Zizza, diventata poi consulente di STM e accreditata da Report come molto vicina al ministro Urso e al mondo della destra. Nella nota diffusa dalla società si evince che quelle corrispondenze non dovevano essere rese pubbliche, perché di natura confidenziale e non nella libera disponibilità di terzi. La società italo-francese ha, quindi, presentato il 12 maggio una denuncia-querela contro ignoti per violazione della propria corrispondenza riservata in quanto il giornalista di Report, in occasione di un colloquio con un dirigente della società, è risultato essere in possesso di documentazione confidenziale.
“QUELLA RICERCA DI LETTERE RISERVATE FORSE MIRA…”
Secondo la tesi dei legali del ministro Adolfo Urso, questa vicenda conferma la reiterazione dell’eventuale reto commesso da Report, che si perpetrerebbe sul caso Horonda proprio tramite la riproposizione, senza modifiche né diritto di replica, sulle stesse valutazioni e ricostruzioni giornalistiche di parte che continuano a passare in prima serata, nonostante le azioni giudiziarie intraprese nel frattempo. Stando a quanto evidenziato da Libero, è singolare la giustapposizione durante la trasmissione tra vicende tra loro scollegate che però nella narrazione vengono cucite.
“A pensar male si fa peccato, ma forse non si sbaglia di tanto se si arriva alla conclusione che la ricerca di ‘lettere riservate’ miri dalle seconde linee delle aziende alle prime file della politica“, scrive Daniele Priori citando i ripetuti riferimenti di Report all’assenza del ministro Urso dalla conferenza di Varsavia sulla futura ricostruzione dell’Ucraina, prima di infilarsi nella vicenda delle corrispondenze private di STMicroelectronics.