La prossima e nuova riforma commercialisti 2025 mira ad aiutare i giovani del settore ad introdursi nell'attività in questione.

La riforma dei commercialisti in uscita nel 2025 prevede dei cambiamenti importanti che aiuteranno i futuri professionisti a poter inserirsi più velocemente nel mondo lavorativo.

L’idea è quella di agevolare gli esperti contabili e i dottori commercialisti affinché dopo aver superato gli studi possano trovare lavoro nell’immediato e snellendo gli attuali iter burocratici. Vediamo dunque cosa e come cambierà la normativa.



Nuova riforma commercialisti 2025: le novità

La normativa che prevede la nuova riforma commercialisti in pubblicazione al 2025 prevede 3 nuovi testi a fronte degli ultimi dati che hanno dimostrato un minor interesse del settore (soprattutto a discapito dei giovani).

I commercialisti al di sotto dei 40 anni e regolarmente iscritti all’albo sono sempre meno (addirittura il -32,3%), mentre i più anziani (al di sopra dei 60 anni), crescono (quando in realtà dovrebbero quanto meno diminuire).



L’obiettivo primario è rendere il settore più attrattivo agli occhi dei più giovani, permettendo un inserimento più rapido pur prevedendo i 18 mesi di tirocinio.

Non di meno ci sarebbe anche l’opportunità della forma aggregata, potendo introitare cifre più alte e allo stesso tempo ampliare l’offerta dei servizi.

Infine nel testo si legge l’equo compenso, che potrà esser previsto per tutte le professioni catalogate come “professionali”.

Tutte le rivisitazioni

La prima rivisitazione riguarda l’ipotetica possibilità di effettuare delle deroghe temporanee nel caso in cui si riscontri una incompatibilità con l’attività svolta. Inoltre all’interno della stessa modifica, si fa fede al compenso da erogare in forma equa, ovvero proporzionato a quanto previsto dal Decreto.



Per poter agevolare i giovani commercialisti e dottori contabili, si provvederà a cambiare anche il sistema elettorale, così da selezionare individui e promettere le medesime opportunità per tutti,

Attualmente Elbano de Nuccio, ovvero il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, definisce “rivoluzionaria” la prossima riforma del settore, facendo comprendere che si tratti di una evoluzione che può fare perfino la storia.