Il viceministro Maurizio Leo mira ad una riforma fiscale 2025 più incentrata sul ceto medio e sulla riduzione del pressing fiscale.

Il Governo sta valutando attendo le modifiche attuabili sulla riforma fiscale 2025. Tra le opzioni nel mirino ci sono: la rottamazione delle cartelle, il taglio dell’IRPEF e il pressing fiscale del ceto medio.

La premessa di Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, è quella di prestare attenzione al ceto medio ma senza tralasciare le effettive difficoltà economiche delle risorse. Dunque, quali sono i punti da attenzionare minuziosamente?



Riforma fiscale 2025: i punti da trattare

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Prima di tutto la riforma fiscale 2025 potrebbe confermare la nuova rottamazione, allungando le rate spalmabili in più tempo ma soprattutto attuare delle restrizioni contro i debitori “più furbi e recidivi”.

Per Maurizio Leo occorre rivedere le proposte della maggioranza, che per quanto “in linea” con le sue ideologie, potrebbero trovare contrasto con le effettive possibilità economiche.



Tuttavia, sia FdI che Forza Italia vogliono aiutare il ceto medio, e tra le misure fortemente volute rientra la riduzione dell’IRPEF della 2° fascia (si prospetta di portarla al 33% piuttosto che al 35% odierno), e su reddito di 50.000€ oppure innalzarlo a 60.000€.

Giusto premiare il lavoro duro

Il viceministro Leo reputa corretto premiare la produttività dei lavoratori, ed è per questo che vorrebbe proseguire sulla linea di far crescere gli stipendi ma detassando la premialità.

E contestualmente fa leva sulla prossima rottamazione delle cartelle, sostenendo che sarebbe ingiusto permettere a chi è “proprietario di un SUVrateizzare i debiti o addirittura non pagarli con una semplice adesione.



Piuttosto è importante osservare le reali situazioni di difficoltà economica e aiutare chi non riesce ad arrivare a fine mese.

Incentivare i ricchi stranieri

Molti stranieri – definiti Paperoni – investono nel nostro Bel Paese, garantendo un gettito fiscale importante e quasi irrinunciabile. Nello specifico le maggiori capitalizzazioni confluiscono nelle start up e nei BPT.

La Lega ha dunque proposto di inserire nella riforma fiscale 2025 una tassa agevolata agli investitori stranieri che garantiscono delle entrate impattanti.

Maurizio Leo approva l’idea, ma specifica anche di non voler includere la platea dei Paperoni che hanno residenza in Italia.

Infine, si valuterà di far combaciare la detassazione sulle assunzioni e contemporaneamente sull’Ires.