RIFORMA FISCALE/ Se la semplificazione resta in balia dell’Agenzia delle Entrate

- Ciro Acampora

Insieme al Def, la scorsa settimana il Consiglio dei ministri ha approvato un Decreto delegato in materia di imposte indirette

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La settimana appena trascorsa è stata caratterizzata dal varo del Def e dall’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del Decreto delegato in materia di imposte indirette.

Il Def non prevede alcuna azione e ciò conferma che la politica non decide se all’orizzonte c’è una tornata elettorale: l’unica ambizione che contiene è quella di confermare, con le scarse risorse a disposizione, le misure prorogate lo scorso anno, il taglio del cuneo fiscale, che continuano a non essere strutturali. Dopo le elezioni, l’Esecutivo potrebbe, per trovare risorse, decidere di passare all’incasso introducendo nuove imposte o tagliando quello che sarà ancora possibile.

Nell’attesa di verificare cosa accadrà si registra l’introduzione di un altro tassello della riforma fiscale con l’approvazione di un ulteriore decreto delegato che ha proposto una rivisitazione di alcuni aspetti operativi e sostanziali riferiti alla liquidazione delle imposte indirette, in particolare dell’imposta di registro, che si potrà autoliquidare, oltre che per quanto già avviene per le locazioni, anche per tuti gli atti assoggettabili a registrazione diversi dagli atti giudiziari. Stesso percorso di semplificazione e autoliquidazione sarà seguito per il futuro anche per l’imposta di successione che nelle intenzioni dovrà completarsi con l’introduzione della dichiarazione precompilata anticipata da un cospicuo taglio dei documenti da allegare alla denuncia di successione.

È stata introdotta un’agevolazione per i casi di trasferimento di azienda o di un ramo di essa, operati in ambito familiare, se la stessa o lo stesso viene proseguita per un periodo non inferiore a cinque anni.

Sono cambiate, infine, le norme previste per la tassazione delle compravendite di immobili e di aziende. In occasione della formazione dei preliminari di cessione di un bene sarà applicata un’aliquota unica dello 0,5%, invece di quella differenziata sinora vigente per il caso in cui le somme incassate avessero la qualifica di caparra o di acconto. L’intervento contenuto nel decreto delegato sulle imposte indirette punta a rendere unico il prelievo in modo da superare le incertezze interpretative sulla tipologia delle somme corrisposte.

Nessun intervento, invece, sul superbollo auto per il quale si interverrà solo quando saranno disponibili le risorse necessarie.

Il nuovo decreto, oltre a intervenire sulla liquidazione delle imposte, ha anche ampliato la possibilità di operare la registrazione telematica degli atti.

Se le novità introdotte in tema di autoliquidazione e di maggior ricorso alla registrazione telematica si tradurranno in una semplificazione dipende dall’approccio che l’Agenzia delle Entrate vorrà disegnare con le procedure operative e di controllo. I controlli dell’Amministrazione, infatti, saranno successivi, per cui legittimi sono i dubbi su cosa accadrà vista l’esperienza che vede i contribuenti, per altri tributi, confrontarsi quotidianamente con cambi di interpretazioni, cambi di disciplina, ecc. Al momento si può solo registrare una buona volontà del Governo.

Più in generale si può concludere che la riforma avviata con il dodicesimo decreto attuativo della delega fiscale mira alla semplificazione nell’ambito delle imposte indirette puntando su uno snellimento delle procedure per l’autoliquidazione delle imposte e delle dichiarazioni lasciando poi al fisco due anni per i controlli formali.

Per avere, invece, un’idea della politica economica che il Governo ha in mente bisogna aspettare le elezioni.

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