Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, in un’intervista al quotidiano La Stampa fa il punto della situazione sui prossimi obiettivi da raggiungere con la riforma fiscale e annuncia “Sulla flat tax, andremo avanti, sarà realtà entro fine legislatura“. La cosa fondamentale sarà “tagliare le tasse“, per questo Leo assicura, che “la riduzione delle aliquote Irpef, che diventeranno tre il prossimo anno, non andrà a tagliare i costi del welfare“, e aggiunge, per difendersi dalle critiche di chi sostiene che il governo potrebbe abbassare la soglia dell’evasione con alcune misure che potrebbero favorire i grandi imprenditori “La lotta all’evasione va potenziata, intendiamo recuperare più possibile, ma allo stesso tempo semplificare la vita dei contribuenti riducendo gli adempimenti“.
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La riforma del fisco è necessaria, soprattutto perchè “L’Italia deve superare un sistema obsoleto, risalente a mezzo secolo fa” e per farlo, “bisogna ridurre il carico fiscale delle imprese e garantire equità“. Un meccanismo di “equità orizzontale” che potrebbe essere completato con la flat tax ad aliquota unica, anche se sia Bankitalia che l’Europa hanno mostrato dubbi su questa misura, sostenendo che poi occorrerebbe rivedere la spesa sociale.
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Riforma fisco, Leo “No revisione rendite catastali, più lotta all’abusivismo”
Maurizio Leo proseguendo nell’intervista in merito alla riforma del fisco a La Stampa parla di flat tax e dei dubbi sollevati dalla Banca d’Italia, che ha più volte dichiarato che l’introduzione dell’aliquota unica costringerebbe il governo a dover tagliare la spesa di welfare per far fronte al minor gettito fiscale, il viceministro sostiene che “non c’è alcuna intenzione di tagliare la spesa sociale, né di sopprimere prestazioni“, semmai, aggiunge, “dobbiamo evitare gli sprechi e rendere il welfare più efficiente, e spendere meglio i soldi raccolti con le imposte“.
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Poi passando ad uno dei temi più discussi, cioè una possibile revisione e rivalutazione delle rendite catastali, Leo esclude che il governo possa intervenire in tal senso, perchè “Non è vero che i nostri valori sono così poco attuali, e soprattutto c’è altro che si può fare“, cioè una maggiore lotta all’abusivismo edilizio e per questo il viceministro annuncia “interverremo per intensificare i controlli ed individuare gli immobili fantasma non censiti“.