Riforma Pensioni 2022/ I lavoratori notturni potranno ottenere la pensione anticipata
Riforma pensioni 2022, come fare per poter andare in pensione come se fosse ancora in vigore quota 100, o forse anche prima? Ecco l’opportunità che hanno i lavoratori notturni.

Come sappiamo il Ministro Andrea Orlando non è riuscito ad ultimare nessuna trattativa in tema di pensioni con il governo e con le parti sociali. La conferenza stampa del documento di Economia e Finanza tenutasi a Palazzo Chigi il 7 aprile 2022, si è svolta senza che fosse introdotta una riforma pensioni degna di questo nome, soprattutto dopo l’abolizione di quota 100.
Riforma pensioni 2022: tutti i modi per andare in pensione con quota 99,6
Eppure la riforma pensioni è un argomento importantissimo per gli italiani che avrebbero voluto una proroga di quota 100 quantomeno una conferma di quota 102 che, Mario Draghi, preferito bocciare categoricamente in attesa di nuova riforma.
Eppure questa situazione ha portato avanti , rendendo sempre più tangibile, il ritorno della legge Fornero. Così alcuni lavoratori hanno deciso di trovare ogni tipo di strategia per poterla evitare, questa possibilità che l’Italia non possa avere una riforma pensioni strutturata che resti tale per tutto il periodo che intercorre tra il 2022 e il 2030, vale a dire quando entrerà in vigore il sistema contributivo integrale,
Riforma pensioni 2022: Ape sociale e altre exit
Una di queste strategie è il ricorso dell’Ape sociale che consente la pensione anticipata ad alcuni lavoratori che svolgono lavori gravosi e che potrebbe essere resa strutturale, oltre che essere allargata anche ai caregiver, e a coloro che hanno una discontinuità contributiva, in modo da poter creare un ascensore sociale che conduca alla pensione.
E poi esiste anche la possibilità di ottenere una pensione anticipata per coloro che hanno svolto lavori notturni per almeno 64 giornate nel corso dell’anno oppure per i periodi di durata pari all’intero anno lavorativo.
I lavoratori notturni possono andare in pensione con quota 97,6, che viene data dalla somma dell’età anagrafica e contributiva. Si tratta quindi di un’età minima di 61 anni e 7 mesi e 35 anni di contributi.
Coloro che invece hanno lavorato per 35 anni hanno una età di 63 anni 7 mesi possono ottenere quota 99,6 anche se hanno 64 o 71 giorni all’anno di lavoro notturno.
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