Secondo il segretario della Uil, Pierpaolo Bombardieri, la riforma per le pensioni nel 2025 deve diventare "strutturale".
Il tema delle riforma pensioni 2025 non ha avuto più alcun risvolto. Secondo Pierpaolo Bombardieri, segretario generale del sindacato Uil, nonostante le innumerevoli richieste al Governo di fissare un incontro, non sarebbe mai “ricevuto” risposta.
L’ennesima richiesta da parte del segretario Uil arriva poco prima dell’incontro presso il sindacato del capoluogo romano, Uil Polizia, sostenendo quanto sia essenziale discutere non solo della riforma pensionistica ma anche dei welfare del nostro Bel Paese.
Bombardieri insiste sulla riforma pensioni 2025
Il segretario Bombardieri reputa essenziale individuare una riforma pensioni 2025 ma anche per gli anni a seguire, che possa rappresentare l’intera platea di futuri pensionati. Si tratterebbe nello specifico, si tutelare maggiormente i lavoratori al fine di far maturare più contributi previdenziali possibili.
Uno dei temi più caldi e impattanti è la penalizzazione su Opzione Donna, il quale ha reso più complesso il sistema a favore delle donne lavoratrici. Un gap tra i due sessi sempre più critico e laborioso, visto che tra l’altro si include – per molte donne – la difficoltà di rientrare a lavoro post maternità.
Tra le proposte accennate da Bombardieri, una tra le più importanti è l’integrazione della pensione complementare obbligatoria. Anche perché diventa sempre più complesso stabilire il modo in cui erogare le pensioni tra trent’anni.
Una soluzione trentennale
Già 30 anni fa, nel 1993, Bombardieri sostiene di aver trovato un accordo con il Governo il quale prevedeva di integrare la pensione complementare a supporto del trattamento previdenziale del “pubblico”.
Un accordo che oggi risulta, almeno in parte, scomparso. Ed è proprio in questo momento che sarebbe opportuno approvare una riforma strutturale che miri allo stesso tempo ad un fondo integrativo utile per racimolare più denaro e garantire un sistema “più solido e finanziariamente stabile”.
Continuare a parlare di misure temporanee al fine ultimo di risparmiare qualche milione all’anno non ha più “senso”. Serve sedersi a tavolino e discutere con le parti e sindacati, di individuare una riforma pensioni strutturale e tutelare maggiormente i giovani d’oggi.
