Riforma pensioni 2025, dai dati del Rapporto annuale dell’Inps emerge un effetto paradossale del sistema previdenziale

RIFORMA PENSIONI 2025, I DATI INPS

Dai dati contenuti nel Rapporto annuale dell’Inps emerge un aspetto interessante relativo al tasso di sostituzione, cioè al rapporto tra l’importo della pensione e l’ultima retribuzione percepita. Difatti, questo tasso, come evidenzia Italia Oggi, è stato più alto per i redditi più bassi (17.000 euro per gli uomini e 11.000 euro per le donne), e va a decrescere all’aumentare del reddito. Intanto dalla Germania arriva una proposta che ricorda i contributi di solidarietà varati in passato nel nostro Paese.



Infatti, il Diw ha ipotizzato di introdurre un prelievo sulle pensioni più elevate in modo da finanziare quelle di importo più basso. L’idea è quella di sgravare in parte i giovani dal peso di sostenere i costi del sistema pensionistico coi loro contributi.

RIFORMA PENSIONI 2025, L’ANNO BIANCO FRANCESE

Il Governo francese, invece, come ha spiegato il Primo ministro Francois Bayrou, si prepara a una Legge di bilancio all’insegna del risanamento dei conti pubblici, con misure che certamente provocheranno non poche reazioni sociali. L’idea non è solo quella di sopprimere due giorni festivi (il lunedì di Pasqua e la festa dell’8 maggio che celebra la vittoria sulla Germania nazista), ma anche di congelare la spesa per le prestazioni sociali e le pensioni ai livelli del 2025 senza eccezioni.



I pensionati, quindi, non vedranno indicizzati all’inflazione i loro assegni. Lo stesso accadrà agli stipendi dei dipendenti pubblici. Quello che è stato ribattezzato “l’anno bianco” consentirà alle casse pubbliche francesi di risparmiare circa 7 miliardi di euro.

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