Riforma pensioni 2025, la mancata proroga di Opzione donna nella manovra ha causato una reazione da parte delle italiane

RIFORMA PENSIONI, LA PETIZIONE PER OPZIONE DONNA

La decisione presa dal Governo di non prorogare Opzione donna l’anno prossimo non è passata inosservata e sta facendo discutere. Non ci sono solo i sindacati a chiedere una correzione su questo fronte della manovra, ma anche le cittadine che rischiano di trovarsi con uno strumento di anticipo pensionistico a disposizione hanno deciso di far sentire la loro voce e così è stata creata una petizione sulla nota piattaforma change.org per chiedere il ripristino e il potenziamento di Opzione donna, per far in modo che non sia, come oggi, una misura a cui possono accedere pochissime lavoratrici. Vedremo quante saranno le firme che questa petizione raccoglierà nelle prossime settimane e se raggiungerà il suo obiettivo.



La sede del Pd in Largo del Nazareno a Roma (Ansa)

LE PAROLE DI PORTA (PD)

Intanto il deputato del Partito democratico eletto all’estero Fabio Porta evidenzia che le misure di riforma delle pensioni contenute nella Legge di bilancio non sorridono agli italiani residenti all’estero. Infatti, non è prevista alcuna compensazione per il blocco dell’indicizzazione subito quest’anno dai pensionati all’estero (a meno che non percepiscano la minima) e la mancata proroga di Opzione donna e Quota 103 non è positiva, in quanto si tratta di misure di anticipo pensionistico potenzialmente erogabili anche all’estero. Fortunatamente non sembra esserci la volontà di prorogare il blocco delle indicizzazioni, ma nel frattempo la “perdita” subito quest’anno non verrà in alcun modo compensata in futuro.



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