Riforma pensioni 2025, il Pd critica il Governo che sembra muoversi verso un congelamento dei requisiti non per tutti
RIFORMA PENSIONI 2025, VERSO IL CONGELAMENTO PARZIALE
A quanto pare il congelamento dei requisiti pensionistici dal 2027 non varrà per tutti i lavoratori, ma solo per alcuni. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, infatti, parlando in audizione parlamentare sul Documento programmatico di finanza pubblica ha detto che ci sarà una “sterilizzazione selettiva” dell’aumento previsto di tre mesi che riguarderà in via prioritaria coloro che svolgono attività usuranti o sono lavoratori precoci.
Resta da capire se questa linea verrà confermata nella Legge di bilancio. Dal Partito democratico evidenziano che il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, che aveva parlato di un congelamento “erga omnes”, non si è presentato al Question time alla Camera dove avrebbe dovuto anche affrontare il tema.

RIFORMA PENSIONI 2025, LE PAROLE DI GUERRA
Secondo la deputata dem Maria Cecilia Guerra, intervistata da today.it, occorrerebbe superare del tutto il meccanismo che aggancia i requisiti pensionistici all’aspettativa di vita introdotto dal Governo Berlusconi nel 2010. Inoltre, bisognerebbe introdurre una pensione di garanzia per i giovani e trovare un’alternativa all’attuale Opzione donna per far sì che le donne su cui grava il lavoro di cura di familiari non siano penalizzate sul fronte previdenziale.
Altra mossa cruciale per Guerra sarebbe puntare sull’Ape sociale che dà garanzie di uscita anticipata dal mondo del lavoro a chi svolge lavori particolarmente usuranti e gravosi o si trova in situazioni di svantaggio dal punto di vista sociale.
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