Prime idee da attuare alla possibile riforma pensioni 2026 o 2027, permettendo l'uscita anticipata ma con un taglio temporaneo.
Il Governo inizia a valutare la riforma pensioni 2026 e dando priorità a chi vuole uscire anticipatamente dal lavoro. Per farlo però, si suppone che i pensionati debbano sacrificare parte del loro cedolino previdenziale.
Negli anni le diatribe tra le proposte e poi le reali aspettative sono sempre state frequenti e piuttosto accese. Tra Quota 41 da proporre indistintamente a tutti e soluzioni per andare in stato di quiescenza a 62 o 64 anni, ad oggi non è cambiato “niente”.
L’idea sulla riforma pensioni 2026
Il problema che si ripercuoterebbe anche sulla riforma pensioni 2026 è sempre lo stesso ed è di tipo strutturale e finanziario. Ogni misura che prevede una spesa, potrebbe mettere a rischio la salute economica del sistema previdenziale e dell’Erario.
Secondo Pasquale Tridico, ex presidente INPS, l’idea per l’anno successivo potrebbe esser quella di tagliare momentaneamente una piccola cifra sul cedolino previdenziale e far in modo che si possa uscire anticipatamente.
A complicare le decisioni è la rivalutazione periodica sugli assegni, che al 2026 dovrebbe prevedere un rialzo sul cedolino, comportando a sua volta un aumento della spesa pubblica.
Il taglio temporaneo
Al momento la soluzione proposta dall’ex presidente dell’ente previdenziale, Tridico, prevede un taglio temporaneo in modo tale da poter contenere i conti pubblici e permettere l’uscita anticipata dal lavoro.
La riforma pensioni 2026 o 2027 potrebbe – a livello ipotetico – ammettere l’anticipo sulla pensione ma soltanto prevedendo una prima erogazione meramente contributiva (verrebbero destinati gli importi maturati con i contributi INPS), e la seconda da corrispondere una volta giunta la vecchiaia (a 67 anni) che comprende anche la quota retributiva.
In questo modo i benefici sarebbero doppi, da un lato soddisfare le esigenze dei contribuenti che esprimono la volontà di abbandonare prima il lavoro, dall’altro far sì che venga rispettato il principio normativo su cui si basa da Legge: il rispetto della sostenibilità ed equità.
