Rifugiati afghani, giusto dare il via libera all’accoglienza oppure no? Una domanda che le nazioni dell’Unione Europea si sono poste e che ha trovato risposte discordanti. Cominciamo dalle parole del ministro degli Interni italiano, Luciana Lamorgese, la quale ha asserito che “i ministri degli Esteri dei Paesi Ue hanno manifestato piena disponibilità a un approccio ordinato e completo degli arrivi degli afghani” e la volontà di offrire “accoglienza alle persone che fuggono da situazioni difficili. Il testo del Consiglio Ue è stato arricchito con un riferimento alla minaccia ibrida e un riferimento anche a un forum per quanto riguarda i reinsediamenti, che dovrebbe tenersi a breve”.
Le ha fatto eco il commissario Ue agli affari interni, Ylva Johansson, che ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Dobbiamo evitare una crisi umanitaria, una crisi dei migranti e minacce alla sicurezza. Dobbiamo agire tutti insieme ora e non aspettare di avere grandi flussi migratori alle nostre frontiere, o terroristi più forti. È possibile evitare una situazione come quella del 2015, ma occorre agire per sostenere la gente in Afghanistan”.
AUSTRIA, DANIMARCA E REPUBBLICA CECA AI PROFUGHI AFGHANI: “RESTATE LÀ”
Si è poi registrata la posizione della Francia in merito alla gestione dei rifugiati afghani, asserendo che servono “umanità nell’accoglienza”, ma anche “fermezza nei controlli”. A dirlo è stato il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, secondo cui quale occorre però “mettersi d’accordo su questi tre temi: sicurezza, controllo dell’immigrazione irregolare e accoglienza dei rifugiati”. Servirebbe un’intesa a livello europeo, ma, proprio a riferimento di ciò, tre Paesi Ue, pur promettendo aiuti a Kabul, hanno chiesto agli afghani di non abbandonare il loro Stato.
In particolare, stiamo parlando di Austria, Repubblica Ceca e Danimarca, che dicono: “Restate là e sosterremo la regione perché vi aiuti”. Il ministro dell’Interno viennese Karl Nehammer e i due colleghi Jan Hamacek di Praga e Mattias Tesfaye di Copenaghen hanno inoltre spiegato che la questione va risolta nella regione afghana.