Negli ultimi giorni un’email con mittente la presunta Agenzia delle Entrate, accenna ad un rimborso fiscale straordinario che sarebbe dovuto ai contribuenti interessati. In verità si tratta di una comunicazione fraudolenta al fine di far inserire i dati personali e poterli rubare.
Con un avviso rilasciato tre giorni fa dall’ente governativo, risalente al 17 gennaio 2025, ai contribuenti sono stati comunicati gli elementi riconducibili ad un indirizzo di posta elettronica “fake”. Consultarli è indispensabile per evitare di cascare nella loro trappola.
Rimborso fiscale straordinario: email false “dall’Ade”
La prima strategia per non cascare nella trappola del “rimborso fiscale straordinario” è la piena consapevolezza di non esserci alcun conguaglio da parte del fisco (salvo un’eccezione di cui faremo presente). Ogni operazione è stata finalizzata nei mesi scorsi.
Ma per raggirare facilmente le potenziali vittime il miglior modo per illudere è il denaro, specialmente quando si preannuncia un potenziale accredito a favore dei cittadini italiani. L’Agenzia delle Entrate ha già comunicato che sono state avviate delle campagne di phishing proprio come era accaduto lo scorso ottobre.
Come stavamo accennando nel primo paragrafo il conguaglio fiscale di “eccezione” è previsto soltanto per i contribuenti che hanno presentato il modello 730 ma senza avere il sostituto d’imposta. I primi accrediti dovrebbero essere stati già spediti a dicembre scorso, ma è probabile che non lo abbiano ricevuto tutti.
Una campagna fraudolenta in un momento dell’anno decisamente “adatto” a tali scadenze fiscali.
Gli elementi identificativi
Per chi non fosse molto avvezzo con l’informatica, sarebbe facile sbagliare e pensare che sia stata realmente l’Agenzia delle Entrate a spedire quell’email. Tuttavia esistono degli elementi identificativi che possa far risalire ad una potenziale truffa.
Prima di tutto l’oggetto dell’email è quasi sempre lo stesso “Rimborso fiscale straordinario“. Il contenuto dell’email poi contiene errori di punteggiatura, grammaticali e la cifra ipoteticamente rimborsabile è “variabile”.
Un’attenzione particolare va corrisposta all’indirizzo email dell’Ade, che di per sé non risulta veritiera e facilmente riconducibile ad un account fake. È indispensabile non fornire nessuna delle documentazione richiesta e non cliccare in alcun link.