Antonio Maria Rinaldi a “Stasera Italia” nella puntata di ieri ha svelato la possibile “trappola” del price cap, cioè il tetto al prezzo del gas chiesto dal premier Mario Draghi all’Unione europea. «Andrà a finire che noi dovremo dare il gas agli altri», ha avvertito l’eurodeputato della Lega. Quindi, Rinaldi ha spiegato come funziona tecnicamente: «Se supera certi livelli intervengono le giacenze per calmierare il prezzo. Però c’è un particolare: che l’Italia guarda caso è il Paese europeo con lo stoccaggio più ampio. Allora andrà a finire che noi dovremmo dare il gas agli altri. Quindi, stiamo molto attenti con i meccanismi. Il diavolo sta nei particolari!».
Il problema del gas, così come quello del petrolio, è causato indirettamente dalle sanzioni imposte alla Russia, nella speranza di spingerla ad arrendersi e ai negoziati di pace con l’Ucraina. Ma le sanzioni andranno a regime tra otto mesi e l’ultimo pacchetto, il sesto, riguarda solo il petrolio russo che arriva via mare, ma non quello che arriva tramite gli oleodotti.
“SANZIONI? SE LA PRENDONO CON ORBAN MA…”
L’europarlamentare della Lega ha svelato anche un’altra ipocrisia nel dibattito sulle sanzioni. «Se la prendono con Orban, premier ungherese, ma l’Ungheria mi sembra che non abbia il mare vicino; quindi, ovviamente ha l’interesse all’approvvigionamento via oleodotto. Ma anche la Germania ha enorme interesse a lasciare aperta questa via degli oleodotti, perché sappiamo che ne hanno ben due». Così Antonio Maria Rinaldi ha evidenziato come in realtà l’approvvigionamento di petrolio via mare tocchi alcuni Paesi, come il nostro, ma non altri e che vi siano state altre eccezioni, oltre a quelle per l’Ungheria, di cui però non si parla nel dibattito. «Non è stato ben recepito dai media che sono state fatte anche altre eccezioni, per la Repubblica Ceca 18 mesi per la Bulgaria fino al 2024. Riuscire a fare la quadra in tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea è estremamente difficile, non è una cosa facile», ha concluso Rinaldi.