Prove Invalsi 2025, i risultati mettono in evidenza il divario tra Nord e Sud, dove gli studenti sono meno preparati in italiano e matematica
Risultati prove Invalsi 2025, i dati che emergono dai testi di verifica dei livelli di apprendimento e delle competenze degli studenti italiani emergono dati preoccupanti. Principalmente una preparazione generale che è scesa del 5% in tutta Italia rispetto ai livelli pre Covid del 2019, e che riguarda soprattutto le discipline scientifiche e la matematica, ma soprattutto il divario tra Nord e Sud. Come mostrano le percentuali diffuse dall’Istituto di ricerca infatti, nelle aree che vanno dal Centro al Sud, il 60% ha dimostrato di non saper leggere un testo in italiano, dato che aumenta quando si parla di matematica, materia nella quale i livelli scendono al 61% del totale studenti che non è in grado di superare un test.
Migliorano invece rispetto al passato le competenze digitali e la conoscenza della lingua inglese, così come un altro dato positivo riguarda la diminuzione della dispersione scolastica, scesa al 10,2% dal 12% che era stato registrato nel 2021. Su quest’ultimo punto si è espresso anche il ministro Valditara che ha commentato con soddisfazione, affermando che sono stati raggiunti gli obiettivi del Pnnr.

Risultati prove Invalsi 2025: 1 studente su 2 al Sud ha problemi a leggere un testo in italiano
Le prove Invalsi 2025, come confermano i risultati, hanno mostrato che il livello di preparazione degli studenti italiani è sceso sotto i livelli pre pandemia del 2019, altro preoccupante dettaglio è quello delle carenze nella lingua italiana, che sono più frequenti tra i ragazzi che frequentano scuole del Sud ma diffuse comunque in tutta Italia. In particolare a creare maggiori difficoltà è non solo la lettura e comprensione dei testi, ma anche la grammatica e la punteggiatura. Nelle prove di italiano, uno studente su due non raggiunge la sufficienza, e continua ad avere problemi anche dopo il diploma.
Un fenomeno che può essere spiegato da una parte con la perdita dell’abitudine a leggere libri, ma anche con una maggiore presenza di studenti stranieri. Per questo il ministro Valditara ha proposto di mettere in campo docenti specializzati nell’insegnamento della lingua italiana agli immigrati che frequentano gli istituti, potenziando le competenze con lezioni extra dopo l’orario scolastico.
