Nel 2003 Rita Pavone ha rischiato la vita a causa di una malattia diagnosticata in seguito a un malore improvviso: lei ringrazia il destino.
Rita Pavone a Verissimo, il racconto della malattia
Rita Pavone non è ormai più di una ragazzina, ma ha grinta e determinazione da vendere. L’interprete de “La partita di pallone” non mette in mostra queste sue caratteristiche solo quando è chiamata a esibirsi, ma anche nella sua quotidianità. Emblematico è quanto accaduto qualche anno fa quando ha dovuto combattere con una malattia che le è stata diagnosticata in modo inaspettato.
Fondamentali in quell’occasione sono stati i soccorsi tempestivi da parte di chi si trovava con lei nel momento in cui è stata vittima di un malore mentre si stava dedicando alle prove prima di un suo spettacolo. Ora che il peggio è passato lei è consapevole di quanto sia stata fortunata.
Rita Pavone e la malattia che l’ha colpita: il malore improvviso
Nell’ottobre del 2003 Rita si trovava negli studi Rai per la registrazione di un programma a cui avrebbe dovuto partecipare. La cantante ha avuto un malore improvviso, che ha spaventato non poco tutti i presenti. E’ stato il marito Teddy Reno a raccontare l’accaduto: “La mia Rita è stata porta a porta con l’aldilà – ha detto lui in un’intervista a ‘La Repubblica’ -. A Saxa Rubra per le prove mentre ballava mi ha guardato con gli occhi sbarrati e si è interrotta. Poco dopo si è accasciata a terra. L’hanno salvata la sua segretaria, Rossella Ricciotti, il coreografo Fabrizio Mainini con un massaggio cardiaco. Rita era senza conoscenza, non respirava. Poi è rinvenuta, è sopraggiunto il medico della Rai e siamo corsi al pronto soccorso. Sembrava tutto regolare. In aereo l’ho portata al Policlinico di Monza. Negli anni si era formata una placca al centro dell’aorta e aveva ostruito la circolazione: poteva andarsene da un momento all’altra. I professori e Acquistapace l’hanno salvata: quattro ore di intervento, le più lunghe della mia vita. Sono felice, per me è come la mia stessa vita”.
A distanza di tempo lei non può che essere riconoscente a chi l’ha aiutata e soccorsa: “Se sono qui lo devo al destino – ha raccontato a Mara Venier, ospite di ‘Domenica In’ -. Avevo piccole fitte al petto, a cui però non ho dato nessuna importanza, cantavo, andavo di qua e di là, ballavo come una matta, fino a che sono piombata a terra. L’aorta era quasi già bella e otturata. Mi hanno riportata al mondo per un capello”.
