Robertino e l’amore per la famiglia
Robertino torna nel salotto di Oggi è un altro giorno, nell’ultima puntata del 2022, per ripercorre la sua straordinaria carriera iniziata quando era giovanissimo. Un successo che cambiò totalmente la sua vita e quella della sua famiglia. “Cantavo dappertutto dopo essere nato nel quartiere popolare del Quadrato. Io ero il quinto di otto fratelli”, racconta Robertino a Serena Bortone. “Restavo spesso senza cena”, racconta ancora ricordando le difficoltà economiche della propria famiglia nonostante tutti i sacrifici fatti dai genitori per dare a lui e ai fratelli tutto ciò di cui avevano bisogno.
La musica cambia totalmente la vita di Robertino che canta ovunque, anche per la mafia russa a New York. Di fronte, però, alla possibilità di lasciare Roma, Robertino rifiutò non volendo lasciare la sua città e, soprattutto, rifiutando di separarsi dalla famiglia (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
Oggi é un altro giorno ospita Robertino: dal passato di giovane italiano in difficoltà economica al successo internazionale
Prosegue il consuetudinario appuntamento TV di Oggi é un altro giorno, il talk show condotto su RaiUno da Serena Bortone che in data 30 dicembre 2022 ospita in studio Robertino. Nome d’arte di Roberto Loreti (Roma, 22 ottobre 1946), è un cantante e attore italiano, che tra gli altri ospiti presenzia ancora una volta in studio a Oggi é un altro giorno. Quinto figlio in una famiglia numerosa di otto figli, in seguito al ciclo della scuola elementare è costretto dalla difficile condizione economica in cui versa la famiglia a cercare un lavoro e inizia a fare il garzone in una pasticceria; nel frattempo, tuttavia, Roberto cerca la rivalsa, e non appena scoperta una voce molto limpida e intonata, inizia a cantare in un coro rionale e, in contemporanea, inizia a fare la comparsa in alcuni film, fra cui Il ritorno di don Camillo.
L’ospite a Oggi é un altro giorno, quindi, diventato capo-corista, s’esibisce nell’opera lirica Assassinio nella cattedrale di Ildebrando Pizzetti. Riesce ad ottenere poi una scrittura al Caffè Grand’Italia in piazza della Repubblica a Roma, dove in una magica serata gli presta ascolto il regista della televisione danese Volmer Sørensen, che decide di scritturarlo. Robertino ha solo quattordici anni, e quindi vola a Copenaghen insieme alla presenza del padre, e in Danimarca recita in un film e incide i suoi primi due 45 giri, che ottengono molto successo anche in altre nazioni del Nord Europa.
Inconfondibile diventa il suo stile melodico, che nelle serate evento che lo vedono protagonista come performer riprende celebri canzoni italiane come Violino tzigano, Mamma o Arrivederci Roma. Robertino incarna quello che gli stranieri in quegli anni identificano come la bellezza e il bel canto della musica italiana. Poi la svolta International. Nel 1962 inizia un tour negli Stati Uniti (dove alla fine dell’anno precedente è anche stato pubblicato un suo 33 giri), che gli fa riscuotere un successo clamoroso, tanto che lo conduce all’esibizione prevista per lui alla Carnegie Hall di New York.
Il successo International dello showman comincia a segnare una notevole influenza in Italia, tanto che arriva nel 1963 l’ingaggio di Robertino nell’etichetta discografica Carosello. Nell’anno successivo, 1964, quindi Robertino approda al Festival di Sanremo, occasione in cui presenta Un bacio piccolissimo, brano che giunge in finale alla competizione della Canzone italiana.
Qualche mese dopo, in coppia con Aurelio Fierro arriva alla finale del XII Festival della canzone napoletana 1964 con il brano Mo (Me ne vaco a Pusilleco) scritto da Alberto Testa con musica di Eros Sciorilli; il successo è notevole, al punto che a Mosca, prima della partita URSS-Italia, gli azzurri sono accolti dalla voce di Robertino che canta l’Ave Maria di Franz Schubert, diffusa dagli altoparlanti dello stadio. Alla medesima edizione del Festival di Napoli presenta, in coppia con Mario Trevi, il brano Me parlano ‘e te, un’opera a prima firma di Salvatore Palomba e Antonio Vian.
Nello stesso anno partecipa al concorso radiofonico Un disco per l’estate con la canzone Un paio di giorni di Alberto Testa, Mogol, Eros Sciorilli. Torna nuovamente a Sanremo nel 1965 con Mia cara (scritta da Mogol e Pino Massara) e l’anno successivo vince il Festival di Napoli con Bella, cantata in coppia con Sergio Bruni. Nel 1967, dopo aver partecipato al Festival di Napoli con il brano ‘A canzone in coppia con Bruno Venturini, si aggiudica un altro successo al Disco per l’estate cantando Era la donna mia, brano scritto da Gianni Meccia, che arriva al Grand final e vende molte copie; l’anno dopo, alla stessa manifestazione, presenta Suona, suona violino, che si classifica al sesto posto, e nel 1969 porta, con meno successo, Intorno a me mulini.
In quello stesso anno l’ospite a Oggi é un altro giorno torna a Sanremo con Le belle donne, canzone il cui testo è scritto da Giorgio Conte e Vito Pallavicini, mentre la musica è di Michele Virano. Negli anni settanta il suo successo in Italia diminuisce, ma continua comunque a effettuare serate e tournée nel resto del mondo.
Robertino, non solo cantante: le esperienze professionali di attore
Robertino vanta inoltre un background di esperienza lavorative che lo vedono protagonista come attore: è comparso anche in due film italiani: I giardini del diavolo (del 1971, accreditato come Robertino) e La bolognese (del 1975, accreditato come Roberto Loreti). Figura anche nel cast dei protagonisti di film girati per televisioni di lingua tedesca. Intanto gode di una vasta popolarità in Islanda, in Norvegia e nei paesi dell’Europa orientale, specialmente nelle ex Repubbliche dell’Unione Sovietica.
Nella giornata di lunedì 25 aprile 2022, Robertino registra un’ospitata TV nel programma “Oggi è un altro giorno”, in onda su Raiuno alle 14°, durante il quale si parla dei suoi anni d’oro, del suo enorme successo nei Paesi dell’Est e, dopo sei anni di silenzio musicale, canta Un bacio piccolissimo e My way, lasciandosi. accompagnare dagli accordi al piano di Memo Remigi.