Roberto Poletti/ “Ero visto come povero e mi chiamavano straccione” (Storie Italiane)

- Silvana Palazzo

Roberto Poletti a Storie Italiane: “Ero visto come povero e mi chiamavano straccione”. La confessione struggente del conduttore di Unomattina

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Roberto Poletti parla delle sue origini a “Storie Italiane” e la sua intervista assume contorni struggenti. Prima del suo ingresso in studio si parlava di bullismo, a tal proposito il giornalista ha svelato: «Vengo da una famiglia molto umile e forse quando ero piccolino, prima parlavi di bullismo, sono prese in giro quelle che ricevevo». L’attuale conduttore di Unomattina nel corso dell’intervista poi entra nello specifico e racconta: «Per il fatto di non appartenere alla famiglia più ricca del paese venivi visto come il povero, lo straccione». Ma con questo lavoro si è tolto delle soddisfazioni. «Magari quelli che mi prendevano in giro adesso stanno seduti a guardarmi». Il biografo di Matteo Salvini si è detto quindi orgoglioso dei traguardi che ha raggiunto. E la presentatrice Eleonora Daniele ha commentato: «Sono contenta del grande successo che stai avendo, della risposta da parte del pubblico».

ROBERTO POLETTI A STORIE ITALIANE “MI CHIAMAVANO STRACCIONE”

Roberto Poletti e il suo grande amore per il giornalismo. Ne ha parlato a “Storie Italiane”, spiegando che è nato prestissimo in lui. A scuola, ad esempio, scriveva per un giorno locale, sacrificando anche la pausa della ricreazione. Oggi è diventato un professionista, ma il percorso non è stato facile. Roberto Poletti da Eleonora Daniele racconta di aver abbandonato la casa dei genitori già a 16 anni e di aver subito qualche piccolo episodio di bullismo. Proveniente da una famiglia umile, dove si risparmiava sulle cose meno importanti come il vestiario, veniva preso in giro dai compagni di classe e dai coetanei proprio per questo. Al termine dell’intervista riceve poi un invito della conduttrice Eleonora Daniele: «Spero che tu sia con noi spesso. Ogni tanto mi farebbe piacere che tu venissi a trovarci, a parlare di qualche argomento…». Il giornalista, lusingato, risponde con ironia: «L’indirizzo lo so».





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