Protesta degli assessori regionali della giunta Polverini contro il governo. Si sono dimessi in massa rimettendo le proprie cariche al presidente della Regione Lazio in dieci: Giuseppe Cangemi, Stefano Zappalà, Marco Mattei, Fabiana Santini, Pietro Di Paolo, Luca Malcotti, Angela Birindelli, Francesco Lollobrigida, Fabio Armeni, Gabriella Sentinelli. Motivo? La decisione del Consiglio dei ministri di impugnare la legge regionale del Lazio. sul Piano Casa. Tra i più accesi sostenitori della lotta al Piano Casa voluto dalla regione Lazio (pubblicato sul bollettino ufficiale lo scorso 27 agosto, avrebbe dovuto essere attivo dal 26 ottobre) il ministro dei Beni culturali che aveva promesso di essere lui a dimettersi nel caso che il piano fosse stato approvato ufficialmente. Il ministro lamenta che tale Piano rischia di dare via libera ad abusi sul paesaggio naturale: “Non permetterò che il Codice dei Beni culturali e del paesaggio venga smembrato da leggi regionali incostituzionali. Io sono a favore dei piani casa, anzi li sostengo con forza, basta vedere ciò che ho fatto in Veneto. Ma la legge del Lazio usa il suo per inserire norme che nulla hanno a che vedere con la casa” aveva dichiarato Galan. Il governo gli ha dato ragione e adesso a dimettersi sono gli assessori regionali che giudicano la decisione del governo incomprensibile nel mettere in discussione uno dei punti qualificanti del programma dello stesso Pdl, sia a livello locale che nazionale. Nello specifico gli assessori hanno rilasciato una nota nella quale ritengono inaccettabile che tale scelta sia maturata senza un confronto di merito rispettoso dei normali ruoli istituzionali. La decisione del governo, sempre secondo gli ex assessori, agisce contro i cittadini del Lazio e ostacola l’impegno amministrativo della Regione Lazio. A favorire la decisione del governo in merito sembra sia stato l’appoggio del ministro dell’ambiente Prestigiacomo a Galan. Secondo il ministro nel Piano casa della regione sono presenti alcune violazioni nello specifico sulle norme che cambiano i limiti di edificabilità nelle zone A e B di parchi e riserve. In breve l’intero governo ha ritenuto di appoggiare la linea Galan facendo ricorso alla Consulta.
Adesso ovviamente ci sono le conseguenze del caso. I Verdi infatti hanno già chiesto le dimissioni della stessa Polverini: “In 18 mesi il centro destra è riuscito a produrre solo nove leggi, delle quali quattro non hanno passato il vaglio di un Consiglio dei Ministri ‘amico’ “ hanno detto. All’interno del Pdl invece la tensione è altissima.