Roma. Claudio Di Berardino, segretario generale regionale della Cgil lancia l’allarme: se si applicasse immediatamente il provvedimento deciso dal governo sui cosiddetti licenziamenti facili, solo nel Lazio oltre cinquantamila persone perderebbero il posto di lavoro entro la fine del 2011. Uno scenario da brivido che, avverte Di Berardino, che «comporterebbe un’impennata di oltre il 2% del tasso di disoccupazione nazionale. Dati che avrebbero una ricaduta negativa così forte da far diventare Roma una vera e propria polveriera sociale». Il segretario generale ricorda anche che attualmente siamo in una fase «in cui diminuiscono le risorse per la cassa integrazione e la Regione Lazio ha azzerato il reddito minimo garantito. Quindi le persone passano dalla cassa integrazione ordinaria a quella straordinaria e poi in deroga, vanno dritte verso il licenziamento, senza alcun tipo di prospettiva. E dunque senza nessun futuro. La risposta che viene dal mondo del lavoro sarà forte e per la tutela dei diritti dei lavoratori. Perché l’uscita dalla crisi non si ottiene colpendo i diritti e la sopravvivenza economica della famiglie». Quindi, continua Di Berardino, a fronte di questo scenario drammatico, «è essenziale anche l’impegno delle istituzioni sul territorio, a partire dalla Regione Lazio e dal Campidoglio. Insieme a noi dovrebbero rivolgere un appello al Governo affinché non si proceda in questa direzione». IlSussidiario.net ha chiesto un parere a Massimo Cabiati, responsabile nazionale sviluppo di Obiettivo Lavoro: «Vorrei subito dire che a priori sono fortemente contrario alla forma del licenziamento che, nel caso in cui avvenga, deve essere in virtù dell’articolo 18 e della giusta causa, a favore della tutela e della garanzia del lavoratore. Non a caso, continuo a ripetere che non esiste altra flessibilità garantita se non quella della somministrazione, in quanto in somministrazione il lavoratore percepisce la busta paga, e all’interno di questa si legge chiaramente l’applicazione del contratto, la doppia contrattazione e via dicendo. Adesso in più c’è anche lo strumento della somministrazione a tempo indeterminato che noi stiamo applicando in Italia per la salvaguardia di tutti i lavoratori. Dobbiamo fare assolutamente in modo che Roma non diventi quella “polveriera sociale” di cui parla il segretario generale Di Berardino, salvaguardando il lavoratore e stabilendo che se il licenziamento deve avvenire, deve essere per giusta causa e non per altri motivi.
Questo è un problema in cui bisogna salvaguardare il mondo dei diritti nel mondo del lavoro e dei lavoratori e non riguarda solo le amministrazioni pubbliche, ma è molto più generale e complesso. La soluzione può arrivare solo attraverso il rispetto di tutti i diritti, la limpidezza e utilizzando, quando ci sono le condizioni e i termini, anche la somministrazione a tempo indeterminato. Il futuro potrà essere più roseo solo tutelando i posti di lavoro e ovviando alla crisi cercando di non stravolgere tutto, attraverso politiche che vadano sì a tutela dei lavoratori, ma anche delle aziende, perché se queste vanno bene, anche i lavoratori risentono di questa positività, ma l’importante è che ci si incontri su un piano comune. Obiettivo Lavoro può essere d’aiuto in una situazione delicata come questa mettendo in campo tutta la propria esperienza, tutto il proprio know-how e la propria mission, cioè lo sviluppo dei lavoratori e delle aziende, e questo è possibile facendo in modo che le regole, che si basano sull’equità e la limpidezza dei contratti, vengano rispettate».
(Claudio Perlini)